Gela. “Stiamo cercando di accelerare per rispettare la scadenza dei novanta giorni e presentare il piano di riequilibrio. E’ dura ma il lavoro che stiamo conducendo è finalizzato a questo obiettivo”. Il sindaco Lucio Greco conferma che la fase attuale, a livello amministrativo, è soprattutto focalizzata intorno agli atti finanziari. Le scadenze prossime sono rivolte al rendiconto 2022 e appunto al piano di riequilibrio. “Le difficoltà ci sono – aggiunge l’avvocato – soprattutto date da una evidente carenza di personale. Stiamo massimizzando gli sforzi e cercheremo di non perdere neanche un giorno. Gli uffici sono impegnati e si gestiranno le ferie al meglio proprio per non rimanere indietro”. In settimana, ci sono stati confronti diretti con i consulenti che seguono l’evolversi della situazione di bilancio del municipio e con i revisori dei conti, ai quali toccherà esprimersi sugli atti. “Ci sono adempimenti molto complessi da porre in essere per il piano di riequilibrio – continua Greco – stiamo stilando un cronoprogramma. Le carenze di organico in tutti i settori non aiutano”. Più volte, il primo cittadino e gli assessori, oltre a prendere atto dei criteri assai stringenti adottati dal collegio dei revisori, hanno sottolineato che i pochi dipendenti a disposizione e un dirigente finanziario non a tempo pieno sono sintomi che non aiutano a debellare la crisi dei conti che si è abbattuta sul municipio. Un’emergenza che sarà successivamente la Corte dei Conti ad affrontare attraverso il vaglio del piano di riequilibrio. A Palazzo di Città, rimane tra le impellenze irrinunciabili quella dei progetti. Anche su questo è in atto l’approfondimento che passa dalla necessità delle variazioni di bilancio. Il taglio di tre progetti del “Patto per il sud”, disposto dal governo regionale, non sembra alterare la linea. “Il dialogo con il governo regionale c’è e ne vado fiero – sottolinea il primo cittadino – dispiace invece che alcuni rappresentanti politici del territorio non solo non l’hanno agevolato ma addirittura hanno gettato le basi affinché si interrompesse. Parlo anche di rappresentanti parlamentari nazionali e questo lo dico con grande dispiacere. Per me, prima della politica un’istituzione deve essere al servizio delle comunità locali che gli hanno espresso fiducia e quindi meritano rispetto e attenzione. Voglio sperare che i rappresentanti politici e istituzionali locali cambino atteggiamento e si rendano conto che sarebbe meglio per tutti che in questa fase ci possa essere più dialogo e collaborazione per il territorio”. L’avvocato si dice sempre pronto ad interlocuzioni sui temi della città. “La mia porta è sempre aperta sia al centrodestra sia al centrosinistra, maggioranza e opposizione – prosegue – collaborazione significa un momento di sensibilizzazione del governo regionale e di quello nazionale, che devo dire non è mai mancato”.
Il sindaco richiama soprattutto il “modello” del porto rifugio. Dopo anni fatti di attese, annunci e false partenze, la Regione ha rilasciato l’accordo attuativo concluso dall’amministrazione comunale, dall’Autorità portuale della Sicilia occidentale e da Eni. I lavori dovrebbero essere la prossima tappa. “E’ riprova che il governo regionale – conclude – ha dimostrato di guardare ai problemi della città e ha dato prova di volerli risolvere. Con il porto abbiamo dato una doppia risposta. Per la città non ci saranno costi in più e non si perderanno ulteriori risorse delle compensazioni. Inoltre sarà l’Autorità a farsi carico di tutti gli interventi, avendo una struttura efficiente e risorse finanziarie che lo permettono. Sono molto ottimista. Il presidente Monti ha spesso parlato di un vero hub energetico, con “Argo-Cassiopea”, i siti portuali, il gas e l’idrogeno. Si possono aprire scenari importanti”.