Gela. Leggere dettagliatamente quanto riportato nella memoria fatta pervenire agli inquirenti dal consigliere comunale grillino Angelo Amato. La commissione di indagine. E’ questo l’obiettivo degli altri componenti della commissione di indagine sul ciclo dei rifiuti, finita al centro delle accuse sollevate proprio da Angelo Amato, che a sua volta ne è stato membro. In sostanza, come più volte ribadito dagli altri componenti della commissione, peraltro sentiti dagli agenti di polizia, Amato li avrebbe accusati di averlo, neanche troppo velatamente, spinto a non valutare alcuni atti legati all’appalto per la gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Inoltre, lo stesso consigliere del Movimento cinque stelle non avrebbe avuto la possibilità di accedere a molti degli atti finiti al centro dell’attività della commissione. “Per quanto mi riguarda, credo comunque che la volontà sia comune a quella di altri consiglieri accusati da Angelo Amato – dice Guido Siragusa – assumerò tutte le necessarie azioni per tutelarmi da sospetti assurdi. Anzitutto, vorrei chiedere di poter consultare la memoria, che per me non è altro che un semplice esposto, presentata da Amato. E’ proprio in quest’atto, se non ho compreso male, che si fanno accuse molto pesanti, quasi come se la commissione avesse agito da cupola mafiosa. Tutto questo non è assolutamente accettabile. Purtroppo, ci troviamo davanti a solito metodo politico dei grillini. Vogliono accedere agli atti per valutare l’intera vicenda delle proroghe concesse alla Tekra? Prima di tutto, li inviterei a leggere bene la relazione prodotta dalla commissione di indagine che, in maniera chiara, fa emergere responsabilità, amministrative e politiche”. A questo punto, non è da escludere che tutti i componenti della commissione, già sentiti dagli investigatori, possano decidere di dare mandato ad un unico legale per definire i prossimi passi da muovere. Nessuno di loro, stando a quanto emerge, risulta essere indagato.