Gela. Ghelas, ormai da diverso tempo, è ritornata sotto la lente di ingrandimento. Il futuro della municipalizzata passa anche dal ciclo degli atti finanziari e probabilmente dal piano di riequilibrio che sarà presentato alla Corte dei Conti. Lavoratori e sindacati, in questo periodo, hanno sviluppato scelte che li hanno condotti a dichiarare lo stato di agitazione. In cassa mancano non meno di 260 mila euro, dovuti dal Comune per i servizi prestati. Se ne dovrebbe riparlare solo attraverso i debiti fuori bilancio. La situazione finanziaria del municipio, inoltre, non favorisce grandi sviluppi. La società, affidata all’ingegnere Pietro Inferrera, non patisce troppi scompensi finanziari e come ha ribadito di recente il manager “è in linea”. Sono stati pagati tutti gli stipendi e le indennità previste. “Lo avevamo già detto come commissione sviluppo economico e lo ribadisco – dice il consigliere Rosario Faraci – per Ghelas si deve lavorare al nuovo contratto. Deve essere una priorità. Andare avanti a suon di proroghe non è la soluzione migliore. Si mettano in atto tutti gli interventi per il contratto. Come commissione la nostra proposta è rimasta inascoltata ma è chiaro che per rilanciare la società si debba procedere verso il contratto e la programmazione”. Faraci è consapevole che anche gli organi di controllo stanno valutando con attenzione. “La Corte dei Conti ha spesso fatto riferimento alla situazione della partecipata – aggiunge – è normale che ciò accada. Quando si esamina lo stato di salute di un ente comunale non può che guardarsi anzitutto alle partecipate e alle società in house. Senza uno sviluppo concreto, prima o poi la vicenda Ghelas sarà destinata a scoppiare. La politica non può limitarsi allo stato di fatto attuale”.
La commissione sviluppo economico, presieduta proprio da Faraci, in più occasioni si è occupata di approfondire il caso della multiservizi e portò in aula consiliare una proposta di rilancio, approvata dall’assise civica, ma che non ha avuto veri riscontri pratici, almeno fino ad oggi.