Gela. Il dialogo con l’azienda si può riaprire, per tentare di pervenire ad un accordo complessivo sulle condizioni di lavoro e la turnistica. E’ quanto emerso ieri a conclusione della riunione in prefettura che ha messo insieme organizzazioni sindacali e management della società “Archimede”, da anni impegnata nel porto isola, nei servizi per conto di Eni. La richiesta di verifica, mediata dalla prefettura, è partita dalla segreteria provinciale della Filt-Cgil, sostenuta dalla sigla confederale. Accertamenti che il segretario provinciale Orazio Gauci e quello confederale Rosanna Moncada hanno ritenuto inevitabili al culmine di un periodo non semplice per i lavoratori guardiafuochi. “L’azienda si è detta disponibile al dialogo – spiega Gauci – la prossima settimana incontrerò i lavoratori e successivamente vedremo di nuovo l’azienda per cercare di affrontare e risolvere tutte le problematiche emerse”. La mediazione della prefettura potrebbe aprire nuovi sviluppi. Al tavolo istituzionale, c’erano inoltre i rappresentanti Ugl che principalmente hanno cercato di avere maggiori delucidazioni rispetto al recente intervento dell’associazione antiracket. Il presidente Salvino Legname ha segnalato anomalie nel modus operandi di “Archimede”. Pare che la capitaneria di porto, sul tema, abbia già prodotto un primo report, il cui contenuto però non è stato rivelato in attesa di ulteriori sviluppi.
“Sicuramente – precisa Gauci – è stato un incontro proficuo e cercheremo di arrivare a risultati concreti che possano favorire le condizioni di lavoro degli operatori. Molto dipende dall’organizzazione delle attività che non è facile da definire, visto che ruota intorno prevalentemente all’arrivo delle navi nel porto isola, il cui flusso può variare da periodo a periodo”.