Gela. Sì al rafforzamento dei controlli a garanzia del rispetto delle fasce di conferimento dei rifiuti ma la riservatezza dei cittadini deve essere garantita. “Non si può violare la privacy dei cittadini”. Il consigliere comunale Giovanni Panebianco sottolinea come il Garante della privacy, nella relazione annuale, sia proprio intervenuto a dettare norme precise. “Se non venissero rispettate – dice – allora, qualsiasi cittadino potrebbe impugnare le eventuali sanzioni davanti ad un giudice, ottenendone l’annullamento, con tanto di spese a carico dell’ente comunale. Una situazione analoga si sta verificando con i verbali emessi dagli agenti di polizia municipale attraverso lo street control”. Nella relazione annuale del Garante nazionale della privacy, si stabilisce il no ai sacchetti trasparenti perché “se la raccolta viene effettuata secondo il criterio del porta a porta, chiunque si trovi a transitare sul pianerottolo potrebbe facilmente visionarne il contenuto”. Sarà necessario evitare anche le etichette nominative. L’ente comunale, però, può prevedere accertamenti da effettuare con sistemi di microchip installati nei sacchetti forniti agli utenti. Inoltre, viene escluso qualsiasi controllo all’interno dei sacchi per risalire all’identità di chi non abbia conferito regolarmente. Insomma, i controlli rafforzati avviati dall’amministrazione comunale, per il tramite degli operatori della Tekra e degli agenti di polizia municipale, vanno effettuati rispettando la riservatezza di ogni utente.