Gela. La scelta di tagliare il reddito di cittadinanza, sul territorio, avrà conseguenze ancora peggiori. Il segretario confederale della Cgil Rosanna Moncada fornisce numeri preoccupanti. “Con la sospensione del reddito di cittadinanza Il governo ha deciso di lasciare senza sostegno 169 mila famiglie. Solo in provincia di Caltanissetta, 19.753 sono le persone interessate per un totale di 8.795 nuclei familiari coinvolti con un importo medio mensile pari a 603,69 euro. Alcuni di loro saranno scaricati sui Comuni o sui Centri per l’Impiego che sono servizi che per mancanza di personale e di risorse imploderanno di fronte a questa ennesima emergenza. Basta semplicemente pensare – dice – che ad oggi gli assistenti sociali che mancano sono almeno 15 mila sui 30 mila totali che sarebbero necessari”.
In un’area locale già in crisi, il taglio si sentirà ancora di più. “Una scopertura che si attesta, dunque, intorno al 50 per cento. Da oggi al 2030 il personale complessivo dei servizi sociali diminuirà di 10 mila unità, compresi amministrativi, psicologi, educatori e altre figure. Le risorse finalizzate alle assunzioni ci sono, ma sono stati spesi solo il 40 per cento degli stanziamenti messi a disposizione degli ambiti territoriali sociali per raggiungere il Livello essenziale di prestazioni sociali di un assistente ogni 5 mila abitanti, con enormi differenze territoriali, secondo i dati del ministero del lavoro. Numeri importanti – aggiunge Moncada – soprattutto se valutati in prospettiva su un territorio che già parte con grosse difficoltà in termini di occupazione e servizi e che si ritroverà a fronteggiare una situazione dove sempre più famiglie saranno in condizioni peggiori senza poter più percepire ciò che rappresentava un sostegno alla povertà, una misura che andava sicuramente rivista ma come del resto sarebbero da rivedere e contrastare tutte le misure adottate da questo governo in materia di giustizia, appalti, sicurezza, sanità e risorse del Pnrr. La necessità di investire su un piano straordinario per l’occupazione pubblica che metta in sicurezza i servizi pubblici e garantisca le risposte ai cittadini non è prioritario per questo governo che preferisce slogan a misure concrete a sostegno delle fasce più deboli e per un piano di sviluppo per il lavoro”.