Gela. La discussione conclusiva potrebbe tenersi a febbraio del prossimo anno. Per almeno due imputati, i capi di accusa risultano quasi del tutto prescritti. In aula, prima della pausa estiva, è stato sentito, come testimone, un ex socio dell’Atletico Gela, compagine calcistica che fu guidata dall’imprenditore Cristian Paradiso, a processo insieme a Mario Invincibile, nella fase dell’inchiesta ai vertici dell’Heraclea Volley, e al professionista catanese Giuseppe Giaccone. Secondo gli inquirenti, le due società sportive locali e una terza, l’allora Basket Gela, avrebbero fatto da punto di contatto per l’emissione di fatture a copertura però di operazioni di sponsorizzazione ritenute inesistenti. Il testimone ha risposto alle domande delle parti e non ha escluso in realtà che le sponsorizzazioni considerate fittizie fossero concrete. Gli approfondimenti riguardarono il ruolo come sponsor di Giaccone, difeso dai legali Attilio Floresta e Piero Ciarcià. L’inchiesta si concentrò sul periodo ricompreso tra 2009 e 2014. Venne stralciata la posizione dell’allora riferimento societario del Basket Gela, anche in quel caso per contestazioni già prescritte. Per Paradiso e Invicibile (di recente condannato in primo grado in un altro filone processuale scaturito da verifiche investigative su sponsorizzazioni della società Heraclea volley), la prescrizione è praticamente maturata, come sottolineato dal giudice e dai legali di difesa, gli avvocati Joseph Donegani e Antonio Gagliano. Rimangono alcune contestazioni in capo a Giaccone.
Secondo le difese, le sponsorizzazioni furono regolari e non fittizie e per questa ragione nel corso del dibattimento sono state avanzate richieste istruttorie in tal senso. Si attende l’esame di un altro ex vertice societario dell’Atletico Gela, da sentire come testimone.