Gela. La gestione dell’impianto biologico industriale finirà alla valutazione dei giudici. Tra Irsap ed Eni Rewind, del gruppo della multinazionale, si aprirà un probabile contezioso. Irsap, in questi mesi, ha più volte diffidato la società di Eni. I dirigenti dell’ex Asi attendono pagamenti per oltre tre milioni di euro. Secondo quanto indicato nelle missive, dovrebbe versarli Eni Rewind a titolo di canoni per “la locazione del sistema di depurazione”. I manager della multinazionale, invece, hanno risposto negativamente, rilanciando. In base alla corrispondenza ufficiale, infatti, dalle stanze degli uffici di Eni si sostiene che debba essere Irsap a versare non meno di due milioni e mezzo di euro. Somme che sarebbero dovute alla multinazionale per lavori di manutenzione straordinaria effettuati nel corso del tempo e che avrebbero dovuto essere a carico dell’ex Asi. Al momento, non è stato raggiunto nessun accordo e Irsap ha dato mandato di agire ai propri legali che si rivolgeranno ai giudici civili.
La convezione tra l’ex Asi e la Raffineria venne sottoscritta nel 2011, finalizzata proprio alla gestione degli impianti biologici urbani e industriali. Un sistema sempre molto delicato per la tutela degli equilibri ambientali dell’area industriale e che più volte è stato al centro di verifiche per l’efficienza del ciclo di depurazione.