Gela. Se il centrodestra punta a serrare i ranghi, anche se tanto rimane da registrare, nel centrosinistra locale le ultime prove in consiglio comunale hanno messo a nudo un deficit di unità politica piuttosto plateale. Sullo sfondo e non in maniera certamente marginale, si muove la crisi interna al Pd. Il fronte progressista aveva fatto un esordio in grande stile ma adesso si trova a raccogliere i pezzi. L’ex parlamentare Ars Miguel Donegani, la cui strategia è stata fortemente criticata dal segretario dem dimissionario Guido Siragusa, è tra quelli che puntano ancora all’unità del centrosinistra locale. “La questione politica – spiega – non può girare intorno al nome del candidato a sindaco. Il problema vero non è se candidare Donegani, un esponente del Movimento cinquestelle oppure uno dell’area civica e progressista. La priorità va ai temi. Su questi dobbiamo cercare di trovare l’unità che ci consenta di battere il centrodestra. Ritrosie o antipatie personali non possono prendere il sopravvento. Un fronte progressista forte ci può essere solo se si lavora in maniera compatta, senza personalismi. Io sto lavorando in tal senso. Continuo ad avere contatti con esponenti di vertice del Movimento cinquestelle. Dobbiamo puntare ad una coalizione forte. Il Pd? Seguo la linea del segretario regionale e di quello provinciale. Un commissario dovrà portare al congresso per l’elezione del nuovo segretario del partito locale”. Lo scorso anno, Donegani varò il laboratorio politico “Progressisti e rinnovatori”: tra le fila del Pd, dalle quali non si è mai allontanato, man mano si sono venute a creare non poche diffidenze. Il gruppo dirigente che vinse le primarie sostenendo Elly Schlein ha sempre cercato di non cedere il passo alle correnti e il laboratorio di Donegani è stato annoverato tra le fonti potenzialmente in grado di destabilizzare il partito locale.
L’ex parlamentare Ars, dal canto proprio, ha sempre allontano da sè e dai suoi sostenitori l’ombra lunga delle correnti sorte solo per mettere in discussione la guida del partito. Anche questa volta, fa capire che la precedenza spetta ad altro. “Mi interessano i temi e valutarli con attenzione – precisa – dobbiamo dare centralità ai temi per la città. C’è bisogno di un progetto responsabile e non condizionato dai pregiudizi. Fibrillazioni sul mio operato? Non mi pare ce ne siano. E’ vero però che in consiglio comunale abbiamo dovuto assistere allo sgretolamento delle basi sulle quali era sorta l’alleanza progressista. Dobbiamo creare un fronte unito e forte”. Per tanti, l’ex parlamentare Ars vorrebbe arrivare ad un sostegno più ampio possibile per una possibile candidatura a sindaco. Lui e il gruppo che ha fondato, invece, continuano a premere sul varo di una coalizione che possa avere le gambe per stare al passo del centrodestra, magari per cercare la sortita finale alle urne del prossimo anno. Di candidature, ad oggi, non ne ha mai parlato e continua lungo questo solco anche adesso.