Cis è ancora una priorità del governo? Lorefice vedrà Fitto: “Zes unica? Città danneggiata”

 
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Il senatore Pietro Lorefice

Gela. Nelle stanze romane, il governo non sembra avere come priorità assoluta il Contratto istituzionale di sviluppo, reclamato dall’amministrazione comunale. La scorsa settimana, il sindaco Lucio Greco ha lanciato l’appello ai parlamentari del territorio, nel tentativo di sbloccare l’impasse. Ha riferito che gli uffici comunali hanno completato gli adempimenti di propria competenza. Tutto è stato trasmesso a Roma. La firma però non pare all’ordine del giorno, almeno in questa fase. “Con il ministro Fitto ho avuto un’interlocuzione informale a margine della sua audizione davanti alle commissioni congiunte di Camera e Senato – dice il senatore M5s Pietro Lorefice – non è stato vago, anzi. Però, ha fatto capire che la questione del Cis per Gela non è così definita. E’ stata una valutazione certamente informale. Approfondiremo durante un incontro ufficiale, probabilmente la prossima settimana”. L’amministrazione comunale ritiene che dal Contratto istituzionale di sviluppo possano passare le sorti degli investimenti sul territorio, coordinando questo strumento con gli altri già attivati.

Lorefice inoltre non è per nulla convinto della decisione, targata sempre Fitto, di unificare l’intero sud Italia in una sola Zona economica speciale. “Non ha senso – precisa il senatore – in questo modo, territori come quello gelese saranno enormemente svantaggiati. Una Zes unica parifica tutte le aree. Un investitore preferirà un’area coma Catania, già infrastrutturata e con servizi, piuttosto che puntare su una zona come quella gelese. Si abbattono le distinzioni che invece sono fondamentali. Lo scopo delle Zes che sono state istituite era di garantire maggiori vie di accesso agli investimenti per aree veramente indietro a livello di infrastrutture come quella locale. Con la Zes unica queste zone saranno ancora più isolate”. Sulla Zes locale, che attualmente rientra in quella della Sicilia orientale, come ha ricordato l’ex assessore Terenziano Di Stefano, gravano inoltre tutti i pesi di una mancata risoluzione della vicenda dei vincoli, presenti in diversi quadranti, a partire dal Nord 2 dell’ex Asi.

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