Gela. L’adesione al piano di riequilibrio viene varata favorevolmente dal consiglio comunale. Per l’amministrazione si chiude il primo ciclo degli atti finanziari che dovrà condurre, nei prossimi novanta giorni, al piano di riequilibrio vero e proprio. Ancora una volta però i pro-Greco hanno chiuso con numeri in ribasso. Manca la soglia di autosussistenza e la presenza dell’opposizione è comunque sempre un tassello da non sottovalutare. Il centrodestra intransigente ha mantenuto due consiglieri in aula. Il meloniano Salvatore Scerra e il leghista Emanuele Alabiso, non convinti dall’assenza del rendiconto 2022 (ancora da varare), hanno votato negativamente. Si è astenuta la progressista Alessandra Ascia, che a sua volta ha addotto una serie di ragioni tecniche rispetto all’iter del piano. Astenuto pure il civico Rosario Faraci, unico consiglieri di “Una Buona Idea” presente in aula. Del resto, da quei banchi erano state mosse perplessità su diversi punti.
A sorpresa, “per la città e non per la giunta”, ha votato sì un altro esponente del centrodestra, il cuffariano Vincenzo Cascino. A ribadire che i pro-Greco, numericamente, segnano il passo e loro stessi ne sono consapevoli. Questa volta, gli autonomisti si sono compattati, sostenendo l’atto: l’hanno fatto il capogruppo Diego Iaglietti e gli altri consiglieri Valeria Caci e Giuseppe Guastella. La strada del risanamento dei conti dell’ente intrapresa dall’amministrazione non va a sbattere alla prova d’aula ma tante incertezze, soprattutto politiche, vanno analizzate con molta attenzione.