Atti finanziari, consiglio comunale come una scacchiera: pro-Greco senza troppi supporti

 
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Gela. Domani, si apre una delle tappe consiliari più importanti per l’amministrazione comunale. All’ordine del giorno dell’assise civica ci saranno il rendiconto 2021 e la proposta di adesione al piano di riequilibrio, con l’obiettivo precipuo di evitare il dissesto. Negli ultimi giorni, il sindaco Lucio Greco è tornato a chiedere a tutte le forze politiche di mettere da parte qualsiasi strategia di partito, dando priorità alle sorti finanziarie dell’ente. La situazione generale continua ad essere decisamente critica. Sindaco e assessori, di fatto, non riescono ad avere capacità di spesa. I revisori hanno posto vincoli restrittivi e la Corte dei Conti valuterà successivamente il vero e proprio piano di riequilibrio, da sviluppare dopo l’eventuale adesione. Nonostante il richiamo alla “responsabilità”, atto quasi dovuto da parte del primo cittadino, è più che probabile che i numeri per far passare gli strumenti finanziari i pro-Greco dovranno trovarli in casa loro, magari con il supporto di qualche gruppo di “buona volontà”. Da quello che emerge, difficilmente già domani ci sarà il “verdetto” del civico consesso. Il commissario regionale, nominato per gli atti finanziari, ha concesso dieci giorni. Quella partita dal funzionario palermitano è stata una vera e propria diffida. La commissione bilancio più di qualche dubbio l’ha posto rispetto alla sussistenza delle condizioni per votare la proposta di adesione al piano di riequilibrio. L’amministrazione comunale però ha richiamato le valutazioni favorevoli avanzate dallo stesso commissario e dal dirigente del settore bilancio. Il centrodestra all’opposizione, in blocco, dovrebbe muoversi verso una linea di non adesione agli strumenti di bilancio portati dall’amministrazione. Non sembra vogliano condividere atti che considerano pur sempre politici. Nelle scorse settimane, qualche avanzamento c’era stato rispetto al supporto agli “atti per la città”. Ora, però, il centrodestra che lavora all’alleanza ampia per le amministrative cercherà di agire in maniera del tutto coordinata e non sembra intenzionato a concedere sponde all’amministrazione, soprattutto in assenza del rischio di scioglimento dell’assise civica, almeno per il rendiconto 2021. Gli scontri verbali degli ultimi giorni non hanno favorito soluzioni che possano andare in direzione del dialogo con il sindaco, anzi.

Neanche l’intergruppo “Unità progressista” pare abbia mire di eccessiva collaborazione. L’approccio agli strumenti finanziaria sarà del tutto neutro e i consiglieri grillini e di “Rinnova”, oltre all’indipendente di sinistra Paola Giudice, non sembrano voler cambiare rotta. Rendiconto e proposta di adesione al piano di riequilibrio potrebbero passare in seconda convocazione, qualora venisse meno il numero legale. In quest’ultimo caso, i pro-Greco avrebbero maggiori spazi di manovra, con una soglia numerica più bassa per l’ok finale. I consiglieri che stanno con il sindaco Greco guardano con molta attenzione a ciò che faranno i civici di “Una Buona Idea”. Gli ex alleati dell’avvocato Greco, fino ad oggi, non hanno mai assunto iniziative al solo scopo dell’intransigenza politica. Gli atti finanziari li hanno studiati con molta attenzione e il gruppo dirigente sembra possibilista sull’opportunità di votarli: darebbero sicuramente una mano non indifferente all’amministrazione. I civici non si ritengono affatto integrati nel progetto Greco, dal quale hanno preso le distanze, ma vogliono mantenere un passo coerente, che li ha portati a porre dubbi pesanti sulle mosse dei progressisti, durante il voto sull’Unione dei Comuni. Da domani, l’assise civica potrebbe diventare una scacchiera politica mentre l’ente dovrà risalire la china, appesantito da un disavanzo da 118 milioni di euro, per il sindaco Greco frutto delle gestioni del passato.

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