Gela. “Sul piano di riequilibrio vedremo se ci sarà una vera risposta da tutte le forze politiche che in questi mesi si sono dette vicine alla città”. I civici di “Una Buona Idea” sono pronti a mettere da parte i posizionamenti partitici. Come già riferito, sono reduci da incontri con altre forze e da verifiche interne, compresa quella di lunedì. “Il rendiconto 2021 e la proposta di adesione al piano di riequilibrio sono due fotografie dello stato finanziario dell’ente comunale – spiega l’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano – siamo pronti per votarli favorevolmente. Peraltro, non votare il rendiconto non farà sciogliere il consiglio comunale. Poi, ci saranno i successivi novanta giorni per la predisposizione del piano di riequilibrio e lì vogliamo incidere. Abbiamo delle proposte per rientrare nei parametri prima dei vent’anni. Sarà poi la Corte dei Conti ad esprimersi ma potrà avvenire anche dopo parecchio tempo. Pensiamo che sul piano si debba lavorare mettendo da parte i colori politici. Sono le uniche soluzioni per evitare il dissesto”. I civici, del resto, la linea della “responsabilità” non l’hanno mai abbandonata e ora sugli atti finanziari si giocano anche diverse partite politiche. Il gruppo di “Una Buona Idea”, sulla scia dell’approccio “responsabile”, in questi mesi si è notevolmente avvicinato al fronte progressista. Il voto sull’Unione dei Comuni ha irrigidito parecchio. Civici e progressisti hanno ripreso a parlare, come abbiamo riferito. “Non chiudiamo le porte a nessuno – aggiunge Di Stefano – però tutti devono sapere cosa vogliono fare. Penso che si potrà avere un quadro più chiaro a settembre. Noi siamo impegnati per la presentazione del nuovo movimento”. Di Stefano ha incontrato gli “sherpa” grillini (avevamo già indicato l’incontro con il consigliere M5s Virginia Farruggia e insieme a lei c’era il coordinatore regionale Nuccio Di Paola). Pochi rancori sul voto per l’Unione dei Comuni ma l’eventuale alleanza va varata solo sulla base di solide certezze politiche. I civici stanno comunque interloquendo con forze di centro e il rapporto con gli autonomisti non è mai stato interrotto. “È inutile nascondersi dietro ad un dito – precisa l’ex assessore – il dialogo con gli autonomisti c’è sempre stato e anche su questo bisognerà capire come andare avanti”. In ogni caso, dirigenti e supporter civici non sono affatto intimoriti da un’eventuale cammino solitario.
Di Stefano, fuori dal municipio, non trascura il fondamentale capitolo dei finanziamenti. L’Unione dei Comuni ha incrinato i rapporti con i progressisti, ma è anche un passaggio imprescindibile. All’appello, dopo il varo dell’atto costitutivo, manca la struttura politica. I consigli comunali di Gela e Niscemi hanno eletto i propri rappresentanti. Manca Niscemi. “Non capisco perché non si proceda – conclude Di Stefano – il sindaco Conti ha voluto fortemente accelerare il percorso dell’Unione dei Comuni e proprio Niscemi però adesso sta rallentando l’intero percorso”.