Gela. La “chiamata” di eventuali gruppi imprenditoriali, interessati ad insediarsi nelle aree industriali della città, sta per concretizzarsi. I controlli sulle aziende. In queste ore, il vicesindaco Simone Siciliano è a confronto con i funzionari di Invitalia che seguono l’iter, nel tentativo di individuare aziende disposte a progettare le loro prossime strategie partendo dalle aree dismesse Eni e approfittando delle agevolazioni dell’area di crisi complessa. “Stiamo perfezionando gli ultimi passaggi burocratici – dice Siciliano – in questo modo, le aziende interessate potranno rispondere interfacciandosi con Invitalia. Ovviamente, a queste bisogna aggiungere quelle che hanno già presentato le loro offerte nel tavolo avviato in prefettura a Caltanissetta”. Siciliano, peraltro, esclude che possano esserci pericoli rispetto all’ingresso in scena di imprenditori poco affidabili. L’allarme è stato rilanciato da Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania, segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil. “Non credo sia necessario bagnarsi prima ancora che possa piovere – conclude il vicesindaco – parliamo di procedure ministeriali, sottoposte al vaglio della prefettura di Caltanissetta. Escludo che imprenditori “riciclati”, in passato colpiti da pendenze con il fisco o di tipo previdenziale, possano trovare posto in questo procedimento. La nostra amministrazione tiene molto alla massima trasparenza, soprattutto in questo ambito”.