Gela. Il cantiere progressista non ha retto alla prova del voto sull’Unione dei Comuni, nonostante l’elezione dei consiglieri Paola Giudice e Rosario Faraci, entrambi espressione dell’alleanza sviluppata in questi mesi. I civici di “Una Buona Idea” hanno interpretato il voto dei consiglieri di “Unità progressista” come un plateale voltafaccia politico, a favore del centrodestra. “Non capisco le polemiche e non mi sono piaciute le dichiarazioni dell’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano. Chi vuole tutelare, forse i pro-Greco? – spiega il consigliere di “Rinnova” Alessandra Ascia – l’area progressista ha ottenuto due consiglieri che rappresenteranno al meglio le istanze del territorio nell’Unione dei Comuni. Sulle griglie è normale che possano esserci delle convergenze trasversali. E’ il risultato quello che conta. Del resto, la prima griglia, che prevedeva anche un consigliere pro-Greco, non è passata sicuramente per la defezione anzitutto di un esponente di quello stesso gruppo, uscito dall’aula. Quindi, non comprendo quale responsabilità si possa addebitare a noi”. Ascia è stata tra i consiglieri più attivi durante la seduta di martedì, che ha poi generato tante reazioni. “Come progressisti – continua – possa sicuramente dire che non abbiamo alcun accordo a prescindere con il centrodestra o con i pro-Greco”. Il consigliere ritiene comunque che l’intero quadro politico vada chiarito, a tu per tu. “Convocheremo una riunione, invitando sicuramente anche i civici di “Una Buona Idea” – precisa – saranno poi loro a scegliere se rispondere all’invito oppure no”.
Un confronto che non trascurerà neanche i dem, ora travolti dalle dimissioni del segretario cittadino Guido Siragusa e rimasti senza i vertici. “Saranno invitati anche gli esponenti del Pd – conclude Ascia – in questi mesi, ci sono state continue interlocuzioni con Siragusa e con il consigliere Orlando. Onestamente, non so cosa accadrà all’interno del Pd né ho elementi per fare valutazioni di questo tipo”. Ascia allontana l’ombra del tradimento politico e non sembra voler chiudere l’esperienza del cantiere che insieme alle altre forze civiche e di centrosinistra è stato assemblato in questo periodo. Tutti, però, dovranno mettere le carte al posto giusto.