Alla Smim cassa integrazione per gli ultimi operai rimasti: non decollano invece i lavori al porto isola

 
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Gela. Cassa integrazione in deroga almeno fino al prossimo dicembre. Ancora cassa integrazione. La decisione è stata ratificata per ventisette operai dell’azienda metalmeccanica Smim, da tempo in crisi di commesse. Si tratta, in sostanza, degli operai che, negli scorsi mesi, hanno evitato la scure del licenziamento. Il gruppo ligure, da decenni presente in città, ha già provveduto al licenziamento di oltre cento dipendenti. Adesso, arriva la cassa integrazione in deroga per gli ultimi operai rimasti ancora tra le fila, almeno in città, della storica azienda metalmeccanica. Una soluzione favorita dalle richieste arrivate dai segretari sindacali di Fiom, Fim e Uilm. Per Orazio Gauci, Angelo Sardella e Nicola Calabrese era praticamente l’unica soluzione rimasta, con l’obiettivo di andare incontro alle tante difficoltà affrontate da lavoratori costretti a sopportare continui ritardi nei pagamenti. Non a caso, in estate, uno degli operai rimasti nell’organigramma Smim decise di barricarsi su un traliccio dello stabilimento aziendale di contrada Piana del Signore. Una protesta durata tre giorni e scattata dopo otto mesi fatti di mancati pagamenti.

I ritardi al porto isola. Intanto, sempre sul fronte indotto, stentano a decollare i lavori alla diga foranea del porto isola. Appaltati diversi mesi fa al gruppo elettrostrumentale Sudelettra, le attività non entrano a regime. Ci sarebbero, infatti, problemi soprattutto sul fronte autorizzativo. I manager di Sudelettra hanno già subappaltato i lavori ad alcune aziende locali.

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