Gela. L’ennesima crisi idrica degli ultimi giorni ha rimesso in luce i tanti limiti del sistema di erogazione della città. Caltaqua e il sovrambito Siciliacque non sono assolutamente esenti da colpe. Oggi, si è tenuto un tavolo tecnico in municipio, su richiesta del sindaco Lucio Greco, con la presenza anche del presidente Ati Massimiliano Conti. “Non basta un tavolo tecnico – dice il consigliere Dc Vincenzo Cascino – la città è a secco e per riparare un guasto ci vogliono giorni e intanto interi quartieri rimangono sistematicamente senza forniture. Servono azioni concrete. Anzitutto, il sindaco dovrebbe da subito chiedere l’esenzione dal pagamento per questo trimestre. I cittadini non hanno potuto usufruire di acqua per giorni e i disservizi si sono ripetuti. In piena estate, i consumi aumentano e il sindaco dovrebbe attivarsi per chiedere che vengano depennati i pagamenti che saranno richiesti agli utenti o comunque per ridurli almeno del cinquanta percento. Se il servizio non viene erogato perché gli utenti devono pagare?”. Cascino chiaramente non concorda con le modalità adottate dal sindaco Lucio Greco sul fronte dell’emergenza idrica. “In campagna elettorale – aggiunge – il sindaco prese impegni precisi ma non mi pare sia cambiato nulla. A Caltaqua, inoltre, bisognerebbe chiedere un risarcimento dei danni per le inefficienze di un servizio indicato come H24 ma che in tante zone della città lascia senza erogazione i residenti, con difficoltà ancora maggiori per i più anziani. Il contratto prevede che in caso di disservizi, il gestore deve rispondere per quanto non fatto. Greco non riesce ad imporre una linea coerente”.
Cascino, infine, si dice intenzionato ad alzare il livello della mobilitazione. “A questo punto – conclude – non escludo di indire una manifestazione davanti al municipio per cercare di dare voce alle migliaia di persone che si trovano a sopportare tutte le conseguenze di un servizio inefficiente”.