Gela. Il voto di ieri sera, per eleggere i tre consiglieri da inserire nella struttura politica dell’Unione dei Comuni sorta per i finanziamenti del ciclo 2021-2027, ha rivoltato ogni tipo di equilibrio. Il contropiede del centrodestra e qualche franco tiratore interno al patto pro-Greco-“responsabili”, hanno aperto le porte dell’Unione al forzista Carlo Romano, al civico Rosario Faraci e alla progressista Paola Giudice. “Una vittoria del centrodestra? In realtà, credo si sia trattato solo di aver ristabilito la democrazia nelle scelte e la rappresentatività del consiglio comunale – spiega il meloniano Salvatore Scerra per molti tra gli autori del ribaltone politico – l’Unione dei Comuni avrà un ruolo importante per i finanziamenti destinati al territorio e con la griglia di nomi approvata dall’aula si assicura la presenza di tutte le forze politiche. Noi abbiamo sostenuto il consigliere Carlo Romano, che peraltro è l’unico che ha dietro un partito forte. Non c’è stato nessun accordo politico. L’accordo ritenevano di averlo quelli che fanno parte dei resti della maggioranza del sindaco, che non è più numerica. Ormai, è evidente, il primo cittadino può contare su otto consiglieri e sui due di “Una Buona Idea”. Per Scerra, però, i pro-Greco vanno incontro a periodici cedimenti politici. “La nostra è stata una proposta, anche politica – continua – che visti i numeri in aula devo dire ha trovato accoglimento anche tra qualche consigliere di maggioranza. Il sindaco, spesso, non ha i numeri neanche per arrivare a dieci consiglieri. Su questo bisognerebbe riflettere. Non abbiamo avuto bisogno di un accordo”.
L’esponente FdI non trascura la reazione dell’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano. Subito dopo il voto di ieri sera, che ha ribaltato ogni pronostico, l’ex assessore ha spiegato di ritenere ormai saltata l’alleanza con i progressisti, che invece sono rimasti in aula a votare la griglia di nomi del centrodestra, contribuendo a farla passare. “Le esternazioni del vicesindaco ombra – conclude Scerra – non mi sorprendono. Non è un leader politico ma è rimasto il vicesindaco ombra di questa amministrazione comunale ed è responsabile tanto quanto chi la guida, con risultati fallimentari”. Con i civici che sembrano aver rotto ogni tipo di interlocuzione nel campo progressista, probabilmente Scerra vuole ribadire che per “Una Buona Idea” non ci sarà spazio nel centrodestra in costruzione e che ieri ha voluto mettere in chiaro le proprie intenzioni.