Estorsioni stiddari, in appello assolto Nicastro: pena ridotta a Di Giacomo, condanna Lignano

 
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Gela. L’inchiesta portò a fare luce su una serie di presunti episodi estorsivi, legati all’azione in città degli stiddari. Già in primo grado, lo scorso anno, vennero pronunciate quattro assoluzioni. I giudici della Corte d’appello di Caltanissetta, al termine del procedimento di secondo grado, hanno disposto un’ulteriore assoluzione, quella di Simone Nicastro. In primo grado, la pena venne fissata a quattro mesi di reclusione in continuazione con una precedente pronuncia. I giudici nisseni hanno invece accolto il ricorso della difesa, sostenuta dall’avvocato Davide Limoncello. “Non aver commesso il fatto”, questa la formula usata dai magistrati della Corte d’appello. Pena ridotta, invece, per Vincenzo Di Giacomo, per il quale il collegio penale del tribunale di Gela aveva concluso con otto mesi in continuazione rispetto ad una decisione precedente. In appello, l’entità è stata ridotta a quattro mesi, con l’assoluzione per uno dei capi di accusa. Di Giacomo è difeso dal legale Cristina Alfieri. E’ stata invece confermata la condanna per Gioacchino Lignano. Cinque anni di detenzione, così come già concluso in primo grado. L’imputato è rappresentato dall’avvocato Alberto Fiore. In base al dispositivo rilasciato dalla Corte d’appello di Caltanissetta, i due imputati con condanne dovranno pagare le spese del giudizio sostenute dalle parti civili.

Nel procedimento si sono costituiti l’antiracket (con l’avvocato Valentina Lo Porto) e un esercente che segnalò le pressioni per la messa a posto (rappresentato dal legale Giovanni Bruscia). In primo grado, nell’interesse delle parti civili ci fu il riconoscimento del diritto al risarcimento dei danni.

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