Gela. Ordinanza annullata e scarcerazione per il trentenne Giuseppe Giannone. Il blitz a Spinasanta. Sono stati i giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta ad emettere il verdetto, accogliendo il ricorso presentato dal suo legale, l’avvocato Salvo Macrì. Il trentenne, nelle scorse settimane, era stato arrestato dagli agenti di polizia insieme a Nunzio e Rosario Giannone. In base alle accuse, sarebbero stati i responsabili di una vastissima piantagione di marijuana, scoperta dai poliziotti nella zona di contrada Spinasanta. I giudici del riesame, quindi, hanno escluso la sussistenza dei motivi giustificativi alla base dell’ordinanza di custodia cautelare emessa a carico proprio di Giuseppe Giannone. L’avvocato Macrì, non a caso, si è rivolto ai giudici nisseni proprio per ottenere una misura diversa dalla detenzione in carcere. Richieste analoghe sono state inoltrate anche per Nunzio Giannone. In questo caso, però, il riesame non si è ancora espresso. Nei prossimi giorni, invece, verrà trattato il caso del cinquantottenne Rosario Giannone, a sua volta recluso nel carcere di Balate. Già in fase di interrogatorio, davanti al gip Lirio Conti, Nunzio Giannone aveva ammesso di aver agito di sua iniziativa, avviando la coltivazione di marijuana, senza che gli altri due indagati ne fossero a conoscenza. I poliziotti hanno sequestrato più di mille piante di marijuana.