“La Sicilia bombardata”, il Ministro Musumeci sceglie Gela per presentare il suo libro sullo Sbarco

Inizio evento: 10/07/23
Fine evento: 10/07/23
Luogo: tropico med
Indirizzo: Lungomare
 
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Gela. Lo Sbarco Alleato e i terribili giorni vissuti dalla Sicilia a partire dal Luglio del 43 la prima terra europea coinvolta nel “fronte bellico” e la prima ad uscirsene, con un bilancio pauroso di circa diecimila vittime civili. Un punto di vista, spesso in ombra nella narrazione mainstream della Liberazione, che oggi viene raccontato nell’ultimo libro del Ministro per il Mare Nello Musumeci, già Presidente della Regione, che ha scelto proprio Gela e il 10 luglio, data dello sbarco alleato in città, per la prima presentazione di “La Sicilia bombardata”, il suo saggio storico in uscita nelle librerie. Dialogheranno con l’autore i giornalisti Giuseppe Ardica e Giovanni Marinetti. L’appuntamento è previsto al Tropico Med al Lungomare il 10 luglio alle 18. L’evento non rientra però nel calendario della celebrazione dello Sbarco prevista dall’Amministrazione.

Il Ministro Musumeci, a quanto riferiscono fonti ufficiali, avrebbe scelto Gela per gli evidenti motivi storici, già da tempo.

Il libro, in uscita in tutte le librerie e gli store online, narra le tragiche vicende vissute dalla popolazione siciliana nel Secondo conflitto mondiale (1940-1943), e racconta del “Caso Sicilia”, l’unica regione italiana dove gli angloamericani operano come forza “occupante”, senza alcun appoggio dell’antifascismo militante e col pieno sostegno dei mafiosi “perseguitati”. Usano la strategia del terrore dal cielo, per ottenere il cedimento totale del morale della popolazione.

Cedimento che nell’Isola non arriverà mai. Per gli Alleati non è una passeggiata e neppure una guerra “in guanti bianchi”: impiegano 38 giorni, senza risparmiare ai siciliani stragi e strazi, come fanno anche le truppe tedesche. E poi la festosa accoglienza, la “caccia” al fascista e l’epurazione, la difficile convivenza di militari e civili ed il degrado morale, sociale ed economico. Fino all’armistizio, accolto senza molto entusiasmo, perché in Sicilia “la morte della Patria” era arrivata con due mesi di anticipo. Le vicende successive pongono l’Isola al di fuori della ricorrente narrazione sulla Resistenza, per la mancata adesione popolare e incondizionata alla guerra di “liberazione”. La Sicilia “si restituisce” all’Italia solo nel 1945, con l’avvio del processo che porterà la monarchia alla concessione dello Statuto speciale.

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