Personale carente e ambulanze obsolete, l’ospedale ricorre ai privati

 
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Gela. Il manager dell’ospedale ha terziarizzato, in parte, il servizio di trasporto in ambulanza. E’ questa una delle tante opzioni adottate dal direttore generale dell’Asp nissena, Carmelo Iacono, per far fronte alla carenza di personale e al blocco delle assunzioni imposto dal governo Crocetta. In altre situazioni si era assistito anche alla chiusura di unità operative come nel caso di Malattie infettive.

Cosi, nell’impossibilità di assumere altri autisti e acquistare nuove ambulanze medicalizzate, il management dell’ospedale, diretto da Luciano Fiorella, ha deciso di ricorrere alla Croce rossa italiana (Cri). Sono circa dieci i trasporti effettuati ogni mese dai volontari della Cri, sezione locale diretta da Anita Lo Piano di via Madonna del Rosario.

La notizia è sfociata in una polemica silenziosa degli autisti delle ambulanze in dotazione all’ospedale di via Palazzi, costretti a garantire i trasferimenti (collegamenti) con gli ospedali di Mazzarino e Niscemi in attesa del potenziamento dell’organico da 4 a 6 unità.

La situazione tampone a pagamento, avviata senza un apposito bando, continua ad essere ignorata dalle organizzazioni sindacali di categoria ma consente di garantire i trasferimenti dei pazienti.

“Operiamo con servizi a chiamata – assicura Anita Lo Piano, referente della sezione locale Cri – Le nostre ambulanze sono dei veri e propri centri mobili di rianimazione. E’ un servizio a pagamento che ci consente, tra l’altro, di contribuire all’assistenza delle circa 400 famiglie bisognose del territorio. Abbiamo stipulato altre convenzioni, compreso il tribunale e 80 disabili”. 

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