Torre di Manfria, da opposizione no all’acquisizione da parte del Comune: Greco, “incoerenza”

 
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L'ex sindaco Lucio Greco in conferenza stampa

Gela. Il no agli atti per l’acquisizione della Torre di Manfria, che ieri si è chiaramente prospettato in aula consiliare, secondo il sindaco Lucio Greco “non ha ragioni fondate”. L’opposizione si è quasi per intero schierata per bocciare l’iniziativa. “In questo modo, si preferisce che sia un privato ad acquisire la Torr, che invece dovrebbe essere un patrimonio di tutta la città – dice Greco – una scelta che non comprendo e che è anche un voltafaccia di alcuni consiglieri che fino a pochi mesi fa hanno portato in aula e sostenuto una mozione che impegnava l’amministrazione comunale ad acquisire la Torre attraverso il diritto di prelazione. Se non avessimo portato gli atti in consiglio, quegli stessi consiglieri che hanno votato no ci avrebbero pesantemente criticato. Gli atti, invece, sono arrivati in aula e sono stati bocciati. Vedo molta incoerenza politica”. Ieri, durante il dibattito sul futuro della Torre di Manfria, anche il capogruppo di “Un’Altra Gela” Giuseppe Morselli, tra gli esponenti più vicini all’avvocato Greco, ha sottolineato che il cambio di rotta di alcuni consiglieri sia da leggere solo in una prospettiva politica.

“Voglio ricordare che l’acquisizione da parte di un privato, come accadrà se non potremmo esercitare il diritto di prelazione – precisa l’avvocato Greco – non dà nessuna certezza di valorizzazione della Torre, che dovrebbe essere un simbolo di tutta la comunità. Non ho proprio compreso la posizione delle tre esponenti progressiste. Fino a pochi mesi fa, ci hanno chiesto di procedere con l’acquisizione. Ieri, hanno cambiato idea sulla base di un parere dei revisori dei conti non obbligatorio. Il consiglio comunale non può essere commissariato dai revisori che si sono spinti ben oltre. I fondi delle compensazioni Eni ci sono stati garantiti in tempi record. Abbiamo fatto di tutto per arrivare a stanziamenti extra budget che non incidono sulla situazione finanziaria dell’ente comunale. Nonostante ciò, abbiamo dovuto assistere alle dichiarazioni di voto dei progressisti che hanno voltato le spalle all’atto che avevano presentato negli scorsi mesi, quando erano convinti che il Comune avrebbe dovuto procedere esercitando il diritto di prelazione. Il centrodestra, a sua volta, predica bene e razzola male. Era stato annunciato che i consiglieri di area avrebbero valutato e votato gli atti per la città. Invece, sulla Torre di Manfria così non è stato”. Convergenze come quella di ieri tra centrodestra e pezzi dell’opposizione “responsabile” non erano probabilmente attese e il sindaco ha voluto nuovamente rivolgersi alla città, per dare spiegazioni sulle ragioni che non consentiranno al municipio di acquisire la Torre e di riqualificarla, facendola diventare ancor di più un simbolo della città.

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