Pressioni e richieste estorsive, gli stiddari davanti al gup: la Dda accusa anche alcuni imprenditori

 
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Immagine repertorio

Gela. L’associazione antiracket “Gaetano Giordano”, per il tramite del legale Giuseppe Panebianco, ha già preannunciato la volontà di costituirsi in giudizio come parte civile. L’inchiesta partita dopo il blitz “Agorà”. Sono dodici, in totale, gli indagati in un’inchiesta avviata dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta. Ci sono presunti esponenti della nuova stidda ma anche imprenditori ed esercenti locali. Tra gli indagati, Simone Nicastro, Orazio Luciano Curvà, Emanuele Palazzo, Giuseppe Caci, Umberto Barone, Salvatore Antonuccio, Paolo Di Maggio e Giuseppa Palazzo. Presunti elementi investigativi sono emersi anche nei confronti di Giuseppe Nocilla, Guido e Angelo Cirignotta, esercenti ed imprenditori che, però, risultano anche tra le parti offese. Per i magistrati della Dda nissena, soprattutto gli imprenditori edili Guido e Angelo Cirignotta non avrebbero dichiarato per intero quanto accaduto nei loro cantieri, con presunte intimidazioni e pressioni subite dai clan. Negli scorsi anni, sono stati vittime di attentati incendiari che colpirono proprio alcuni cantieri avviati dalle loro aziende. Gli imprenditori, però, hanno sempre respinto le accuse. Non a caso, attraverso il legale di fiducia Maurizio Scicolone, hanno preannunciato di volersi costituire parte civile. Una scelta analoga dovrebbe arrivare da Angelo D’Andrea, uno dei titolari in città dei supermercati Eurospin, a sua volta destinatario di presunte intimidazioni. L’imprenditore impegnato nel settore della grande distribuzione è rappresentato dall’avvocato Maurizio Scicolone. Intanto, il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Caltanissetta Marcello Testaquatra ha sollevato la sua incompatibilità rispetto al procedimento. Il magistrato, infatti, si è già occupato di emettere provvedimenti legati all’indagine “Agorà”, dalla quale è nata quella che, adesso, ha portato i dodici indagati davanti al gup. Tutto ruota intorno alle mosse e alle richieste estorsive che sarebbero state decise dal gruppo della nuova stidda, capeggiato, secondo gli investigatori, dal boss Emanuele Palazzo. Si tornerà in aula a dicembre. Nel pool difensivo, ci sono gli avvocati Nicoletta Cauchi, Ivan Bellanti, Davide Limoncello, Salvo Macrì, Cristina Alfieri, Giovanna Zappulla, Guglielmo Piazza, Alfredo D’Aparo, Salvatore Vasta e Giuseppe Zampogna. 

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