Spari a Scavone, i due indagati al riesame: per procura misure restrittive da confermare

 
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Gela. La difesa si è rivolta ai giudici del riesame di Caltanissetta e questa mattina ha chiesto di rivedere i provvedimenti cautelari che la procura nissena ha ottenuto per il cinquantanovenne Luigi La Cognata e per il quarantenne Calogero Pirrone. Sono accusati di tentato omicidio. Un anno fa, un quarantunenne venne raggiunto da colpi di arma da fuoco, a Scavone. Secondo gli inquirenti, fu La Cognata a sparare. Per il ferito non ci furono gravi conseguenze. Gli inquirenti però ritengono che ci fosse la volontà di ucciderlo, per ragioni maturate in dissidi personali. La Cognata ha nuovamente voluto fornire la sua versione dei fatti, difendendosi. La procura ha ribadito l’esigenza della conferma delle misure. L’avvocato Angelo Cafà, difensore dei due indagati, ha ripercorso l’intera vicenda, escludendo che sussistano ragioni per giustificare la custodia cautelare per entrambi. I giudici del riesame hanno annullato uno dei capi di accusa formalizzati a La Cognata, relativo alla possibile violazione della misura di sorveglianza. Rimane comunque in carcere per le altre contestazioni.

La difesa ha esposto elementi per dare una chiave di lettura differente ai fatti alla base dell’indagine condotta dai carabinieri. Gli approfondimenti, soprattutto di tipo tecnico, partirono dopo il ferimento del quarantunenne. La Cognata, così come il ferito, ha diversi precedenti penali alle spalle. Sia lui che Pirrone, in fase di interrogatorio di garanzia, hanno respinto l’accusa di tentato omicidio. L’indagine è attualmente in corso.

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