Gela. L’attenzione principale si concentra sulla necessità di individuare le coperture finanziarie per la fase post mortem delle vasche ormai dismesse di Timpazzo. Quelle ribattezzate A-B e C-D sono ancora in carico all’Ato Cl2 in liquidazione. Oggi, si è tenuto l’incontro indetto dai tecnici del dipartimento regionale acqua e rifiuti. Le vasche vanno monitorate e messe in sicurezza e l’Ato in liquidazione si sta occupando delle procedure, come aveva già spiegato il commissario Giuseppe Lucisano. Alla convocazione ha risposto anche Palazzo di Città, con l’assessore all’ambiente Ivan Liardi. L’attuale condizione finanziaria del municipio non sembra poter dare riscontri particolari rispetto a stanziamenti comunque consistenti. Gli adempimenti più urgenti nell’area delle vasche sono stati garantiti negli scorsi mesi, come certificato dalla Regione. Il riferimento era alla copertura delle vasche inattive e agli interventi sul sistema di captazione del biogas. Sull’intero sito di conferimento è in atto un monitoraggio complessivo condotto da Impianti Srr, la società in house che gestisce la piattaforma integrata. Analisi e verifiche sono finalizzate al piano di caratterizzazione ambientale, a quanto pare destinato al completamento entro luglio quando verranno trasmessi gli elaborati. Alla riunione hanno preso parte pure i vertici di Impianti.
Intorno alla fase post mortem delle vasche dismesse da diversi anni si muovono trattative tra il Comune e l’Ato in liquidazione. Una vera e propria transazione non è mai stata raggiunta. E’ in corso il giudizio di appello sul maxi credito da circa sedici milioni di euro che l’ambito vanta nei confronti del municipio. Si ipotizzò che Palazzo di Città potesse assumersi gli oneri della fase post mortem, compensando progressivamente il debito contratto. Una formalizzazione però non c’è mai stata.