Gela. Quella che si apre domani può essere una settimana importante per lo sviluppo più immediato delle sorti amministrative dell’ente comunale. Il sindaco Lucio Greco, dopo le dimissioni dello scorso 12 giugno, dovrà sciogliere la riserva, anche politica. Vanno verso la scadenza i venti giorni previsti dalla normativa, entro i quali l’avvocato può decidere se revocare le dimissioni, rientrando in municipio, oppure se congedarsi definitivamente, aprendo alla nomina di un commissario ma con il consiglio comunale che rimarrà comunque in carica. Nelle stanze della giunta, si ipotizzava che prima delle scadenze fondamentali potesse già esserci il parere dei revisori al rendiconto 2021. Nel caso di un sì del collegio, infatti, il sindaco Greco avrebbe avuto più spazi di manovra per un ritorno, secondo molti quasi scontato. I revisori, invece, vogliono ancora approfondire i numeri dello strumento finanziario e non hanno rilasciato la relazione assai attesa anche dall’opposizione in consiglio comunale. Nonostante le dimissioni in atto, il sindaco in questi giorni ha comunque continuato a seguire gli iter più importanti, seppur a distanza, e ha firmato gli atti per l’Unione dei Comuni. Mantiene i contatti con la giunta e ad oggi pare prevalere l’opzione di un ritorno in municipio, anche per affrontare i dossier ancora aperti, a partire da quelli che riguardano la tenuta finanziaria del municipio. Il sindaco ha sempre sostenuto l’opportunità di un piano di riequilibrio che possa man mano assicurare il risanamento dei numeri dell’ente. Il rendiconto rivisto indica un disavanzo non inferiore ai 118 milioni di euro e un avanzo che si attesta sui 38 milioni. L’avvocato ha voluto sottolineare, anche prima delle dimissioni, che la “tempesta finanziaria” è addebitabile ai suoi predecessori e non all’attuale gestione amministrativa. In consiglio, l’opposizione però non è affatto per la linea del rientro del primo cittadino. Da questo punto di vista, si sono espressi allo stesso modo sia pezzi del centrodestra intransigente sia movimenti che sono schierati invece sul fronte progressista.
Un eventuale ritorno del sindaco aprirebbe un ulteriore periodo di forti tensioni e una nuova prova del nove sarà sicuramente la discussione sul rendiconto 2021, qualora riesca a pervenire all’assise civica. Anche i “responsabili” (progressisti e civici), che con le dimissioni di Greco non hanno supportato la mozione di sfiducia, non danno garanzie politiche. Non si ritengono affatto vincolati e valuteranno il rendiconto con molta attenzione ma senza un sì a prescindere. Una cosa sembra certa, il possibile ritorno del sindaco non diraderà tutte le incertezze politiche che fino ad oggi hanno accompagnato il cammino di un’amministrazione che suo malgrado si è dovuta muovere in costante emergenza.