Gela. La proprietaria di un’area, destinata prima dell’approvazione della revisione del Prg ad attrezzature di interesse generale (istruzione superiore), ha chiesto che i giudici del Tar Palermo disponessero l’annullamento dello strumento di pianificazione e di tutti gli atti correlati. Il ricorso però non è stato accolto. Per i magistrati palermitani non ci furono scelte illegittime. Il nuovo Prg, infatti, colloca l’area nel “Parco Urbano”, in una zona che si affaccia su Montelungo. L’ipotesi che il terreno potesse invece essere usato per la realizzazione di una struttura scolastica, secondo i giudici era tramontata da tempo, “in quanto la quasi totalità dell’area già avente tale destinazione è oggi occupata da edilizia residenziale pubblica e la parte di proprietà della ricorrente non è adeguata alla realizzazione di una struttura da adibire a sede scolastica per forma, dimensioni e ubicazione”, si legge nelle motivazioni della sentenza. I magistrati richiamano il “provvedimento plurimotivato” rilasciato dagli uffici tecnici.
“Quanto alla collocazione del parco urbano, che, secondo parte ricorrente, sarebbe poco ragionevole e contraddittoria, il collegio rileva, per un verso, che in ricorso non è indicata la fonte da cui si potrebbe trarre la finalità (in tesi, tradita dalle altre determinazioni) di rendere il parco urbano una “chiusura” all’edificazione urbana; per altro verso, non si vede per quale motivo dovrebbe ritenersi irragionevole la presenza di due parchi urbani prossimi tra loro e separati da una strada statale”, concludono i giudici amministrativi.