Gela. La decisione del giudice Virgilio Dante Bernardi potrebbe arrivare ad inizio dicembre.
L’udienza camerale. Il magistrato è chiamato a valutare il ricorso straordinario, firmato da oltre cinquecento cittadini, e depositato dai legali Luigi Fontanella, Laura Vassallo e Giuseppe Fontanella. Nel ricorso, si chiede lo stop immediato di tutte le attività di Eni sul territorio, compresa quella degli impianti ancora in marcia in raffineria, e l’avvio delle attività di bonifica. Per i legali di Eni, comunque, l’azienda avrebbe sempre rispettato tutte le prescrizioni imposte a livello ministeriale. Il Comune si è costituito in giudizio con l’avvocato Mario Cosenza. Proprio l’ente comunale ha chiesto il riconoscimento di un fondo da ottanta milioni di euro. Davanti al giudice Bernardi, sono stati sentiti altri due tecnici dell’ex Provincia di Caltanissetta che, da diversi anni, seguono le vicende legate alla produzione del gruppo in città. Nel corso dell’udienza, camerale e quindi riservata solo alle parti in causa, i tecnici Franco Toscano e Giuseppe Iacono avrebbero ammesso di aver accertato anomalie non solo sul fronte delle emissioni di raffineria ma anche nei processi produttivi. Il gruppo Eni è rappresentato dall’avvocato Lotario Dittrich. L’azione proposta dai tre legali Luigi Fontanella, Laura Vassallo e Giuseppe Fontanella è scattata soprattutto davanti a centinaia di casi di gravi patologie e ad una perizia, firmata da esperti del settore, finita al centro di altri procedimenti civili. Si tornerà davanti al giudice ad inizio dicembre.