Roghi e spari, parlò collaboratore: parte giudizio, colpi di pistola contro una villa

 
0

Gela. L’indagine si sviluppò traendo spunto dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Giovanni Canotto, che ha già patteggiato. Vennero ricostruiti diversi incendi di automobili e di un chiosco sul lungomare, oltre ad un avvertimento a colpi di arma da fuoco contro la villa di un imprenditore metalmeccanico, a Borgo Manfria.

E’ stato aperto il dibattimento nei confronti di sette imputati, Carmelo Martines, Gaetano Marino, Gianluca Pellegrino, Rosario Di Natale, Carmelo Damaschelli, Salvatore Palumbo e Alex Pisano. Secondo le contestazioni, avrebbero avuto tutti un ruolo, in alcuni casi come mandanti delle azioni. Contestazioni sempre respinte dagli accusati, anche in fase di indagine. Davanti al giudice Miriam D’Amore, è stato sentito uno dei poliziotti che intervenne nella villa di Borgo Manfria, raggiunta da colpi di pistola calibro 7,65. Ha confermato il ritrovamento di ogive. Gli spari si verificarono ormai nove anni fa. Gran parte dei capi di accusa che hanno portato a processo sono praticamente quasi prescritti, come è stato sottolineato in aula. La trafila dell’indagine e delle fasi precedenti al giudizio è stata piuttosto lungo e articolata. In abbreviato, invece, ne risponde Pietro Mondello, difeso dal legale Dionisio Nastasi. Gli altri imputati sono rappresentanti dagli avvocati Carmelo Tuccio, Flavio Sinatra, Francesco Enia, Orazio Rinelli e Giuseppe Fiorenza.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here