Gela. “Mi riprometto di chiedere lezioni di coerenza politica all’assessore Morselli, non appena scadranno i venti giorni per il ritiro delle dimissioni del sindaco”. Il coordinatore leghista Raffaele Carfì ribatte a quanto sostenuto dall’assessore, tra i più vicini al primo cittadino. E’ sicuro, infatti, che il sindaco dimissionario ritornerà sui propri passi. Secondo Morselli, invece, la Lega, rispetto alla sfiducia, si è dimostrata “incoerente”. Prima, lo stesso Carfì e il consigliere salviniano Emanuele Alabiso avevano annunciato che il patito avrebbe ritirato almeno una delle firme alla mozione di sfiducia. Nell’imminenza della seduta convocata per discutere delle sorti del primo cittadino, i leghisti si sono ricompattati con il resto del centrodestra, sostenendo la fine anticipata dell’esperienza amministrativa. “Hanno generato il vuoto intorno al sindaco – precisa Carfì – quando Greco ha tentato qualche iniziativa politica, l’esito l’ha ottenuto. I suoi fedelissimi, invece, non fanno altro che creare disagi politici”. Il coordinatore salviniano non trascura il fatto che il partito “è sempre stato coerente”. “Siamo stati all’opposizione fin dal primo momento – sottolinea – quattro anni fa appoggiamo un candidato a sindaco decisamente alternativo a Greco. Non ci siamo mai tirati indietro e non lo faremo adesso”. Per Carfì, la tabella di marcia dell’amministrazione risente di un vulnus politico che ne mina le basi.
“Pensano di andare avanti approfittando delle scelte di chi è sempre stato all’opposizione, non condividendo la linea del primo cittadino – conclude – è come se un imprenditore pensasse di avere successo con la propria azienda, mettendo in conto solo la chiusura delle attività dei concorrenti. E’ assurdo”. Tra centrodestra e pro-Greco il solco politico si fa sempre più profondo.