Gela. Un romanzo che descrive le sensazioni, la capacità di andare oltre la percezione delle cose. E’ anche questa la trama che contraddistingue “Agenore”, la terza fatica letteraria di Armando Irti, l’antennista e dipendente di una struttura sanitaria che trova nella scrittura la sua massima aspirazione.
Il protagonista immaginario del romanzo, Agenore, “non vede ma immagina” anche le “vibrazioni, i suoi e i rumori del mare” portati via dal trascorrere del tempo. “Questo piccolo romanzo rappresenta, per me, un passaggio verso un nuovo e più lungo lavoro” ammette Armando Irti nella nota di presentazione de “Agenore”.
Scrittore per passione dal 2003 quando ha pubblicato “Un inequivocabile sorriso”, una raccolta di filastrocca che ha preceduto, nel 2015, “Pensieri di passaggio”, un libro che racchiude racconti dell’autore. “Agenore è un intreccio di due storie parallele – spiega Armando Irti – dove viene denunciato anche il dramma dello stalking.
Tutto è reso fantastico dal superpotere del protagonista, Agenore appunto, con udito fuori da comune”. E’ proprio questo l’elemento che consente all’autore di trascinare il lettore in un mondo immaginario, non distante dalla realtà. “non sono ancora uno scrittore – ammette candidamente Irti – forse un poeta”. Il romanzo “Agenore”, 152 pagine suddivise in 16 capitoli, è già nelle edicole della città.