Gela. I pro-Greco vanno verso una direzione politica, quasi del tutto opposta a quella battuta invece dal centrodestra della sfiducia. All’indomani della tirata seduta sulla mozione, le distanze sono nette. L’assessore Romina Morselli è sicuramente tra quelli che con nell’attuale centrodestra locale non sembrano voler trovare alcun riscontro politico. Ancor di più, secondo l’assessore, a sorprendere in negativo è la scelta della Lega. La scorsa settimana, il coordinatore Raffaele Carfì, dopo un consulto interno, aveva dichiarato che la mozione di sfiducia non era una priorità mentre l’attenzione era da porre quasi esclusivamente sull’emergenza finanziaria del municipio. Lo scorso fine settimana e poi lunedì, le cose però sono cambiate. Divergenze erano già emerse con il duro attacco, tutto fratricida, dell’altro consigliere del partito, Giuseppe Spata, che non ha condiviso il dietrofront sulla sfiducia.
“Il centrodestra – dice Morselli – sostenendo la sfiducia, in un momento finanziariamente drammatico per l’ente comunale, ha dimostrato immaturità ma anche distacco dalle reali esigenze della città. Però, seppur non condivida questa loro posizione, devo dire che sono rimasti coerenti, votando la sfiducia nonostante il sindaco si fosse già dimesso. Quello che mi fa specie, invece, è l’incoerenza enorme della Lega. Fino alla scorsa settimana, il coordinatore e il consigliere Alabiso hanno dichiarato pubblicamente che le firme alla mozione di sfiducia sarebbero state ritirate. Invece, in aula, è accaduto ben altro. Dovevano dare priorità alla crisi finanziaria ma hanno votato la sfiducia. Della crisi finanziaria, invece, cosa ne è stato? Non mi pare che sia stata risolta o superata. Dalla Lega è arrivata una presa in giro a danno della città. Un atteggiamento incomprensibile e da censurare”.