Gela. Non sembra annoverarla tra le contrapposizioni insanabili. Quella tra i pro-Greco e il centrodestra intransigente, secondo il presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito è una contesa politica che andrà valutata nel corso del tempo. “In un anno – dice – in politica possono esserci corsi e ricorsi. Ho ascoltato le parole pronunciate in aula dal consigliere Giuseppe Morselli, condivisibili e hanno un loro perché, ma sono anche frutto della concitazione del momento. Ci sono stati interventi fatti di pancia. Bisognerà valutare tutto con molta attenzione. Personalmente, mi sono sempre riconosciuto nel centrodestra, anche se non ho tessere di partito”. Il gruppo di “Un’Altra Gela”, al quale aderisce proprio Sammito, nel corso della bagarre d’aula di lunedì ha preso nettamente le distanze dal centrodestra della sfiducia. “Non so cosa accadrà – continua il presidente – per le amministrative del prossimo anno, non escludo che il sindaco Greco possa decidere di ripresentarsi. In quel caso, comunque valuterei il suo programma. Io sosterrò un candidato del centrodestra, purché sia un candidato di sicuro valore e affidamento. In caso contrario, pur riconoscendomi nel centrodestra farò scelte differenti. Se non dovessi individuare una proposta programmatica valida, potrei anche decidere di candidarmi io a sindaco”. Lo scorso anno, nella lista di Forza Italia, Sammito tentò la strada dell’Ars, con un cammino quasi del tutto autorganizzato e senza un vero sostegno strutturale del partito. Si disse soddisfatto dell’esito, evitando le polemiche sulla gestione della sua candidatura da parte degli azzurri. “Sono sempre stato nel centrodestra e non a caso ho voluto subito ricordare la figura di Silvio Berlusconi. Nel 2016, quando portammo a Roma la vertenza Gela, fui tra i pochi ad essere invitato proprio da Berlusconi a Palazzo Grazioli – spiega inoltre – essere di centrodestra, però, non significa sostenere eventuali candidati che non abbiano un vero spessore”. Sammito, in questa fase molto convulsa, resa ancora più complicata dalle dimissioni di Greco, aspetta che l’assise civica possa misurarsi sugli atti finanziari e i correttivi. Sa bene che anche da questo innesto amministrativo passano le sorti dell’avvocato Greco, rispetto ad un possibile rientro. “Il sindaco, motivando le dimissioni – ribadisce – ha proprio indicato la vicenda degli atti finanziari. Quindi, se non ci dovessero essere gli sviluppi che tutti noi invece auspichiamo, con l’approvazione del rendiconto e dei correttivi, difficilmente deciderà di ritirarle”. Sammito, infine, non si iscrive al club dei “responsabili”.
“Anche su questo tema sarei cauto – conclude – le scelte fatte dai consiglieri che in questo periodo stanno sostenendo atti importanti e non hanno votato la sfiducia, non sono dovute a convergenze politiche con l’amministrazione o con il sindaco. La sfiducia non l’hanno votata perché il sindaco si è dimesso e loro chiedevano proprio questo. Altrimenti, la mozione l’avrebbero sostenuta favorevolmente. La linea della responsabilità assunta da questi consiglieri non significa che a sostegno del sindaco ci siano degli irresponsabili, anzi. Allo stesso tempo, non biasimo quei consiglieri di centrodestra che dal primo momento hanno deciso di non condividere l’azione amministrativa e gli atti della giunta”. A differenza di altri pezzi dei pro-Greco, il presidente sembra voler tenere praticabile il ponte di congiungimento con il centrodestra, almeno per valutare le mosse da fare in vista dell’anno prossimo e delle amministrative.