Gela. Inizia l’estate e si rinnovano i problemi stagionali relativi all’accessibilità alle spiagge pubbliche per i cittadini con disabilità. Un problema che avevamo già raccontato lo scorso anno dopo la denuncia di Chiara, una giovane gelese in carrozzina, che per tutta l’estate non aveva potuto raggiungere l’arenile di fronte casa proprio a causa della mancanza di un accesso fruibile. In città ad oggi sarebbero solo 9 gli accessi attrezzati per i disabili su oltre 24 chilometri di litorale. Lo dicono i numeri e lo conferma l’amministrazione comunale che sul sito proprio lo scorso anno pubblicò anche la mappa delle passerelle installate, da Manfria fino al Lungomare. Nessuno di questi però, anche a distanza di un anno consente un vero accesso in spiaggia a chi ha una disabilità motoria. Tutte le passerelle infatti si interrompono a diverse decine di metri dalla spiaggia rendendo impossibile ad una persona in carrozzina poter proseguire fino al bagnasciuga. Ieri mattina abbiamo effettuato l’ennesimo sopralluogo, e la situazione è tutt’altro che migliorata. L’anno scorso l’Assessore ai Lavori pubblici Romina Morselli addebitò il problema alla crisi finanziaria del Comune e alla scarsità dei fondi disponibili. Un problema risolto però lo scorso anno dalla Regione che nella scorsa Finanziaria accreditò al Comune 100mila euro per la realizzazione degli accessi al mare per i diversamente abili. Soldi che ad oggi però il Comune non ha ancora utilizzato e che, se non dovesse spenderli entro questa estate, potrebbe trovarsi a restituire il prossimo 31 dicembre. Un’occasione persa secondo il vice presidente dell’Ars Nuccio Di Paola, che fu il promotore di quel finanziamento.
L’estate intanto è praticamente iniziata e di iniziative per il ripristino delle passerelle non se ne vedono ancora. Ieri, in consiglio comunale, l’assessore Romina Morselli, rispondendo ad un’interrogazione, ha comunque riferito che il finanziamento regionale al momento non è mia stato incamerato dell’ente nè comunicato dagli uffici palermitani. Gela è sempre più lontana dall’essere una città inclusiva.