Gela. Contatti con il boss Salvatore Rinzivillo l’hanno fatto finire nella maxi inchiesta antimafia “Extra fines-Druso”. La posizione dell’imprenditore Santo Valenti, da anni impegnato nel settore dell’ortofrutta all’ingrosso, venne delineata principalmente nel filone romano dell’indagine, ribattezzato “Druso”. Uno stralcio di quel procedimento si sta tenendo davanti al collegio penale del tribunale locale. In settimana, è stato sentito uno dei poliziotti della mobile di Caltanissetta che si occupò dell’indagine, coordinata insieme agli investigatori romani. Durante la testimonianza, legata al contenuto di un’informativa del 2018, la difesa dell’imprenditore, sostenuta dall’avvocato Flavio Sinatra, ha richiamato ulteriori aspetti. Secondo gli investigatori, infatti, Valenti avrebbe sfruttato la conoscenza con Rinzivillo per cercare di riscuotere un credito vantato nei confronti di un imprenditore laziale, impegnato a sua volta nel settore dell’ortofrutta all’ingrosso, nei gradi mercati di quella zona. Per la difesa, fu Valenti ad aver patito le conseguenze economiche di forniture non pagate. “E’ parte civile in un procedimento penale aperto al tribunale di Tivoli – ha riferito la difesa – denunciò il mancato pagamento anche al commissariato di Gela”. Nel tempo, l’imprenditore Aldo Berti, considerato vittima delle pressioni del gruppo di Rinzivillo, subì anche una misura patrimoniale su una consistente parte dei suoi possedimenti, compresi diversi locali a Roma, così è stato riferito in aula.
Nel corso dell’udienza, inoltre, è stato precisato che nessun collaboratore di giustizia fece mai richiamo a Valenti, la cui posizione processuale è valutata nel procedimento principale, attualmente in Corte d’appello a Roma. L’imputato, più volte, spiegò di non aver mai avuto rapporti con Rinzivillo. Gli unici episodi sarebbero da ricollegare esclusivamente a vicende lavorative. La difesa ha inoltre insistito sul fatto che all’imprenditore vennero restituiti tutti i beni acquisiti prima del 2016, inizialmente sequestrati. La confisca, invece, ha riguardato altre disponibilità, anche in altre Regioni.