Gela. Il rendiconto 2021 approvato dalla giunta potrebbe segnare il giro di volta, anche politico, forse decisivo per completare gli adempimenti richiesti dalla Corte dei Conti. Il disavanzo è pesante, circa novantacinque milioni di euro, e il voto del consiglio comunale è una partita dal risultato ancora non acquisito. Il sindaco Lucio Greco, ormai da mesi, spiega che la crisi finanziaria è conseguenza diretta della gestione di chi l’ha preceduto. Il centrodestra dei duri e puri, però, attende al varco l’avvocato e la sua giunta. Prima del dibattito sul rendiconto, che si preannuncia decisamente intenso, il primo cittadino dovrà ripresentarsi all’assise civica per la sfiducia. La mozione, rispetto alle intenzioni iniziali, sembra aver perso mordente. I leghisti, dopo il rinvio di inizio maggio, hanno addirittura proposto al resto della coalizione di rinunciare, ritirando le firme. Gli altri gruppi non hanno colto l’invito e salvo sorprese in aula andrà nuovamente in scena la seduta con la mozione come unico punto all’ordine del giorno. E’ inevitabile che in una situazione di questo tipo, con il rendiconto che arriverà in consiglio, anche i fautori della mozione di sfiducia stiano riflettendo. Passi indietro ufficiali non ce ne sono. Il presidente del civico consesso Salvatore Sammito, dopo la proposta avanzata dai leghisti, aveva riferito che le firme possono essere ritirate solo nel corso del dibattito, in aula. Ora, però, non esclude altre valutazioni. “Cercherò di capire meglio, approfondendo la normativa in materia anche insieme al segretario generale, se la seduta sulla sfiducia possa essere annullata qualora arrivasse una comunicazione, via pec, di ritiro della firma da parte di qualcuno dei proponenti. E’ un’ipotesi da verificare anche se ad oggi non ci sono state comunicazioni di questo tipo. Qualora dovessero arrivare, cercherò di verificare con attenzione”.
Il centrodestra pare ancora convinto e vorrebbe il dibattito in consiglio, per una mozione di sfiducia “non legata esclusivamente alla crisi finanziaria del municipio ma a ciò che il sindaco non è riuscito a fare in questi anni di mandato”. Tra gli alleati d’area non tutti seguono la stessa direttrice e su un piano strettamente strategico qualcuno potrebbe decidere di rinunciare alla mozione, concentrando invece l’attenzione sul rendiconto 2021 e sulle prospettive finanziarie che si aprirono per un Comune che rimane sotto stretta osservazione della Corte dei Conti, con inevitabili strascichi anche per chi si insedierà a Palazzo di Città, il prossimo anno, al posto dell’attuale amministrazione. La sfiducia, allo stato, rimane in piedi anche con la firma del consigliere dem Gaetano Orlando, che in quest’ultima fase, insieme agli altri esponenti progressisti e civici, sta portando avanti una linea di maggiore collaborazione rispetto agli atti importanti per la città. Il consigliere democratico è tra i “responsabili”, assai distante dall’approccio dei duri e puri del centrodestra.