Gela. “Il fratello Grazio era testimone della sua storia e delle sue contraddizioni, ma si sentiva amato e perdonato da Dio. Come uomo e come prete”.
Sono parole forti e toccanti quelli del vescovo Rosario Gisana, usate nel corso dell’omelia solenne nei funerali di monsignor Grazio Alabiso, morto domenica all’età di 76 anni.
Affollatissima la Chiesa Madre, con la presenza di tutti i preti e tanti rappresentanti della società civile e politica, oltre che di fedeli.
“Grazio era un uomo aperto, testimone della sua storia e delle sue contraddizioni – ha detto il vescovo – Un uomo sincero, discutibile forse su alcune cose ma su altre no. Siamo contradditori nei pareri anche noi stessi.
Lui ascoltava la parola di Dio e si esponeva al popolo. Era il riverbero del volere di Dio nel servire la gente. Nelle sue parole al di là dei contorni c’è stata sempre la parola di Dio.
Metterò le mie parole nella tua bocca. Ha ripetuto spesso questo salmo di Geremia il vescovo della Diocesi.
“Questo dovrebbe insegnarci ad essere prudenti nel modo in cui giudichiamo i preti. Distinguiamo le parole umane e le parole di Dio. Giudicate anche me. Nella debolezza delle parole umane. Il fratello Grazio ha scelto questo salmo nel suo 50 esimo anniversario di sacerdozio.
“Io mi sento un uomo amato dal Signore. Mi sento anche perdonato dal peccato come uomo e come prete”. Sono le parole che monsignor Alabiso ha usato.
“Gesù non si è posto nelle condizioni di un mercenario – ha concluso Gisana – ma di un buon pastore, colui che porta i suoi agnelli nei posti di frescura. E’ così che il Signore predilige i suoi servi. E Dio lo troverà al suo posto. Sempre in attesa e desideroso del suo amore misericordioso”.
Presente anche il Presidente della Regione, Rosario Crocetta.
“Non è che fosse uno facile eh… – ha detto il governatore – mi trovavo bene con lui anche per il confronto forte. Mi piaceva anche litigare anche con lui. Nell’interpretare il magistero della Chiesa . Non era un prete del dissenso né nella contestazione. Quando parlava però esprimeva la posizione della chiesa. Lui però non ha giudicato.
