L’omicidio Di Maria, Enzo Morso ha escluso il possesso della pistola: chiederà una misura diversa dal carcere

 
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Genova. Si è costituito dopo l’omicidio del ventottenne Davide Di Maria. Ha negato il possesso della pistola. Il sessantenne gelese Enzo Morso, dagli investigatori ritenuto lo storico tramite di cosa nostra gelese in Liguria, potrebbe adesso chiedere una misura alternativa alla detenzione in carcere. In base alle accuse, avrebbe accompagnato il figlio trentaquattrenne Guido nell’appartamento della Molassana, a Genova, dove è stato ucciso Di Maria. Guido Morso lo avrebbe colpito con un coltello. Davanti ai magistrati e al giudice delle indagini preliminari, Enzo Morso ha ammesso di essersi recato nell’appartamento, dove era stato organizzato un incontro tra il figlio Guido, lo stesso Davide Di Maria, Marco N’Diaye e Christian Beron. Dietro a tutto ci sarebbero stati debiti di droga. Il sessantenne, da anni trapiantato in Liguria, ha negato di aver avuto a disposizione una pistola 7,65. “Sono stato subito aggredito da Marco N’Diaye – ha detto davanti al gip – non ho visto cosa stava accadendo”. Morso convive con una patologia cardiaca che, stando anche al legale di difesa, non gli consentirebbe di rimanere in carcere. Per questo motivo, la difesa potrebbe avanzare un’istanza di sostituzione della misura cautelare di carcerazione.

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