Gela. La graduatoria stilata dalla Regione per i finanziamenti destinati ai progetti sull’idrogeno nelle aree industriali dismesse non prevede, allo stato, interventi nel sito locale. L’amministrazione comunale e alcuni consiglieri di maggioranza si sono detti delusi per decisioni “penalizzanti” e si sarebbero aspettati una condotta diversa da parte della deputazione del territorio, regionale e nazionale. Hanno parlato della necessità di una riflessione “sul ruolo e sul peso politico di chi è deputato a rappresentare la città all’Ars, così come alla Camera e al Senato”. “L’amministrazione comunale e il sindaco – dice il senatore grillino Pietro Lorefice – probabilmente si riferiscono alla maggioranza che governa a Palermo e a Roma. L’opposizione non può incidere a tal punto. Se le aree industriali dismesse locali non sono ricomprese negli investimenti per l’idrogeno da finanziare, dovranno essere il governo regionale e quello nazionale a dare una spiegazione. Il sindaco potrebbe rivolgersi agli esponenti di centrodestra che ha appoggiato sia alle elezioni regionali sia alle politiche. Noi abbiamo sempre avuto idee chiare su questo versante. Siamo per le rinnovabili, l’ambiente e la cultura. Sono priorità. Onestamente, ancora oggi faccio fatica a capire quale sia l’idea di sviluppo dell’amministrazione comunale”.
Il senatore inoltre è convinto che su questo versante anche Eni debba fare di più. “Un’azienda come Eni – aggiunge – continua a far prevalere gli investimenti sul fossile. Solo in minima parte si sta concentrando su fonti alternative e questo vale anche per il territorio locale. Va bene il progetto sull’idrogeno ma non bastano gli idrolizzatori se poi non vengono alimentati con energia verde. Inoltre, siamo per un’idea di bonifica che non si limita a collocare pannelli per il fotovoltaico, come se si volesse nascondere la polvere mettendola sotto il tappeto”. L’amministrazione comunale da tempo si esprime a favore di un polo per l’idrogeno che vada a congiungersi con la linea della riconversione di Eni. Venne inoltrata la candidatura per ospitare il centro nazionale. Lorefice non sembra affatto convinto da un percorso che allo stato, ritiene, non trova troppi riscontri progettuali e di investimenti.
