Gela. “L’Autorità portuale della Sicilia occidentale non ha ancora la proprietà del porto rifugio”. Il presidente Pasqualino Monti, in serata intervistato nell’approfondimento “Agorà” condotto da Franco Gallo, ha precisato che si deve chiudere il cerchio per il cambio di guardia dalla Regione. Il protocollo, essenziale per quest’ultima tappa, potrebbe essere firmato “la prossima settimana, spero tra martedì e mercoledì”, ha detto. Le carte sono già state trasmesse all’amministrazione comunale. Per Monti e per il sindaco Lucio Greco non ci sono ostacoli alla firma finale. “Diciamo che siamo alla firma – ha continuato lo stesso Monti – abbiamo trasmesso il protocollo al governo regionale che delibererà, probabilmente lunedì, per poi passare alla firma”. Quella dei lavori al porto rifugio, insabbiato da anni, è un’infinita trafila burocratica, che si è trascinata nel corso del tempo. Lo stesso Monti era convinto di poter avere la disponibilità piena dell’infrastruttura già lo scorso dicembre. “Sono passati, purtroppo, altri cinque mesi ma non voglio dare colpe – ha continuato – ci siamo trovati nel mezzo delle elezioni regionali e del cambio di governo, con gli inevitabili avvicendamenti negli assessorati anche della parte burocratica e tecnica”. Solo quando avrà mano libera per operare, l’Autorità potrà concretizzare il cronoprogramma degli interventi che per il dragaggio prevedono un finanziamento da oltre cinque milioni di euro da Eni. Non è stato possibile anticipare gli interventi, “nonostante ci siano stati due tentativi fatti con il prefetto”, ha continuato. La normativa in materia prevede passaggi obbligati. Tra gli aspetti che sono stati sottolineati dal presidente dell’Autorità, uno non può che colpire anche per l’incidenza economica che ha avuto nel tempo. Si dovrà inevitabilmente procedere ad integrare la caratterizzazione delle sabbie del porto rifugio, che rientra nel Sin locale. I dati verranno poi trasmessi per gli accertamenti del caso.
Tante caratterizzazioni sono scadute proprio perché i tempi infiniti di questa vicenda non hanno mai permesso di far partire i lavori. “Ci troviamo con caratterizzazioni già effettuate ma che sono solo carta e basta, peraltro sono tutte non certificate”, ha aggiunto il presidente. A questo punto, si guarda alle stanze del governo regionale per varare il protocollo e affidare il porto rifugio all’Autorità, che sta comunque procedendo con la progettazione dei due pennelli: va resa definitiva e poi esecutiva. Saranno usate anche risorse finanziarie della stessa Autorità per coprire i costi del dragaggio.