Gela. Un imprenditore del settore rifiuti, sentito questa mattina davanti al collegio penale del tribunale, ha riferito di non aver partecipato alla procedura ad inviti per aggiudicarsi lavori urgenti di rimozione dei cumuli, sparsi ovunque in città e anche in aree rurali. La vicenda si colloca durante il periodo amministrativo dell’ex sindaco Messinese. L’appalto venne assegnato alla “Licata Clean” (non toccata dall’indagine) e uno dei proprietari della società, a sua volta chiamato a testimoniare, ha escluso anomalie. L’aggiudicazione è stata ricostruita come conforme ai parametri della normativa. Per la procura, in aula con il pm Lucia Caroselli, l’ex dirigente Patrizia Zanone e l’allora rup Rocco Incardona, entrambi a processo, avrebbero invece proceduto per favorire l’azienda che poi lo ottenne. Secondo l’accusa, ci sarebbero state irregolarità finalizzate a disincentivare l’altra società. Il testimone ha confermato che ci fu la partecipazione alla procedura ad inviti indetta dal Comune ma senza alcuna condizione di favore. Gli imputati sono rappresentati dagli avvocati Rocco La Placa, Franca Gennuso e Tommaso Vespo.
Parte civile invece è l’azienda “Roma Costruzioni” (con il legale Fabrizio Ferrara), dell’imprenditore Giuseppe Romano. Fu lui a denunciare possibili violazioni. Il Comune è responsabile civile, con il legale Jessica Di Martino.