Gela. Un difetto di notifica all’imputato ha posto l’esigenza di rinviare a fine giugno l’avvio del giudizio d’appello bis nella vicenda del duplice omicidio stradale costato la vita a Nuccia Vullo e alla piccola figlia Ludovica Caracappa. I giudici nisseni di secondo grado sono chiamati a valutare nuovamente la posizione del giovane Salvatore Rinella, che era alla guida della vettura che travolse e uccise madre e figlia. L’impatto si verificò su un tratto di via Venezia. Le vittime vennero trascinate via per diversi metri. Rinella, sia in primo che in secondo grado, è stato condannato a quattro anni e quattro mesi di reclusione. Gli viene contestata anche l’omissione di soccorso. Lo scorso anno, la Corte di Cassazione, accogliendo alcuni motivi del ricorso difensivo (sostenuto dal legale Laura Caci) dispose l’annullamento con rinvio alla Corte d’appello. I giudici dovranno ancora una volta esprimersi sulla base di quanto indicato dalla Cassazione.
Luigi Caracappa, marito di Nuccia Vullo e padre della piccola Ludovica, sta seguendo l’intero procedimento come parte civile, costituito attraverso il legale Riccardo Balsamo che ha sempre insistito per la piena responsabilità dell’imputato. Rinella, negli altri gradi di giudizio, è stato rappresentato dall’avvocato Salvatore Incardona. Sono parti civili anche i genitori di Nuccia Vullo, con gli avvocati Seba Virga e Gionata Virga. La difesa ha spesso fatto leva su un possibile concorso di colpa, escluso invece dai legali dei familiari delle vittime e dall’accusa. Il procedimento bis in appello partirà a fine giugno.