Gela. Nel corso delle perquisizioni del blitz “Hybris”, i poliziotti della mobile di Agrigento, coordinati dai pm della Dda di Palermo, hanno sequestrato somme per oltre settantamila euro, ritenute riconducibili a Giuseppe Domicioli, arrestato a seguito dell’inchiesta su un presunto asse della droga con i licatesi. Una parte di quei soldi, in totale circa quarantamila euro, è stata dissequestrata dal riesame di Palermo ma di recente i pm hanno ottenuto un nuovo sequestro, da poco annullato a sua volta sempre al riesame. I magistrati della Dda palermitana, però, hanno proceduto con un terzo provvedimento, sempre delle stesse somme, considerate profitto del traffico di droga.
Ancora una volta, la difesa di Domicoli e della sorella, sostenuta dal legale Davide Limoncello, si rivolgerà al riesame per il dissequestro. Domicoli, che ha diversi precedenti penali sempre per droga, è tra i gelesi che avrebbero strutturato un canale preferenziale con i licatesi, proprio per piazzare sostanze stupefacenti. Questa è la linea seguita dagli inquirenti. Il trentatreenne è in carcere. Sempre i giudici del riesame, su iniziativa difensiva, avevano annullato l’aggravante dell’ingente quantità.