Gela. Erano stati coinvolti nell’inchiesta “Ultima fermata”, condotta dalla procura e dai carabinieri. Il collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore, ha emesso condanne per i giovani Piero Francesco Frazzitta e Francesco Ascia. Fu riscontrato un giro di droga, con base nella zona della stazione ferroviaria. I militari risalirono anche ai rapinatori che entrarono in azione all’interno del bar annesso. Per Frazzitta, che ha già diversi precedenti penali alle spalle, la condanna è a sei anni di reclusione, in continuazione con quanto deciso in un’altra sentenza. La richiesta della procura era di otto anni. Il collegio ha riqualificato una delle contestazioni nella fattispecie meno grave e gli ha riconosciuto le attenuanti. Il ventitreenne è difeso dal legale Davide Limoncello. Nelle conclusioni ha messo in dubbio il ruolo dell’imputato rispetto ai capi d’accusa.
Quattro anni e sette mesi di detenzione, invece, sono stati disposti per Francesco Ascia, a sua volta ventitreenne. La richiesta formalizzata dalla procura era di sette anni di reclusione. Il difensore, l’avvocato Carmelo Tuccio, nelle conclusioni ha insistito sull’assenza di elementi certi per provare che l’imputato abbia preso parte alla rapina. Mentre rispetto alle imputazioni legate alla droga, è stato riferito che non si trattò di spaccio. Ad Ascia sono state concesse le attenuanti e inoltre è stata riqualificata una delle contestazioni.