Gela. «Fiducia all’assessore Giuseppe D’Aleo». Così decretò Fasulo. Il caso politico è chiuso? Manco per idea. Tutti rimangono nelle loro posizioni.
A iniziare dall’assessore all’Urbanistica (Mpa) che, pur trincerandosi dietro un rispettoso ”no comment” si lascia sfuggire a denti stretti che ”mai si è sentito sfiduciato e che, in caso di condanna del suo cliente, farebbe subito un passo indietro”. La vicenda è quella dell’affitto di uno spazio per il mercato settimanale. Il comune ha accolto la proposta di un imprenditore, Ignazio Missud, costruttore che è in attesa di giudizio nell’inchiesta «Octopus» (turbativa d’asta), difeso dall’assessore D’Aleo (che di professione fa l’avvocato). Il sindaco, carte alla mano, ritiene che la vicenda sia stata esaminata e studiata.
Che tutto è in regola. E difende il suo assessore da chi ne vorrebbe veder rotolare la testa o, in subordine, chiede la revoca del contratto con Missud per ”ragioni di opportunità e trasparenza”.
Per Fasulo l’imprenditore dispone di tutti i requisiti: certificato antimafia negativo, fedina penale immacolata, regolarità contabile e tributaria. E soprattutto che l’assessore-avvocato D’Aleo debba stare tranquillo perché gode della massima fiducia.
«Rimango sulla mia posizione – contesta però Carmelo Casano (Pd), assessore ai Lavori pubblici, uno di quelli che ha sollevato il caso. In passato abbiamo escluso altri imprenditori per le stesse ragioni, vedi caso Portelli. Non ho nulla contro il signor Missud ma non vedo perché dobbiamo usare due pesi e due misure».