Torre di Manfria, Bennici: “Quello che sta accadendo è segnale di un’amministrazione approssimativa”

 
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Gela. La querelle sulla Torre di Manfria, ritornata in auge negli ultimi giorni, è l’ennesimo segnale di “un’amministrazione approssimativa”. Il vicecoordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Sandra Bennici spiega che un tentativo per acquistare la Torre andavo fatto a tempo debito e non ora che c’è l’avvento di un altro privato. “La Torre di Manfria è stata venduta come un bene qualunque. È notizia di questi giorni che un imprenditore bolognese si è innamorato del paesaggio naturale e della bellezza della Torre e ha deciso di acquistarla. Della Torre si è sempre parlato molto ma non è stato mai fatto niente di concreto. Ieri sera – dice Bennici – l’ennesimo tentativo di un’amministrazione approssimata che vorrebbe intervenire per esercitare il diritto di prelazione, destinando all’acquisto i fondi delle compensazioni Eni. Iniziativa che poteva essere intrapresa fin da subito anziché farlo quando è già troppo tardi. Fondi che ad oggi saranno utilizzati per organizzare l’evento dell’anniversario dello sbarco alleato. Somme considerevoli, si parla di almeno un milione di euro, quando invece per l’acquisto della Torre sarebbero stati sufficienti solo duecentomila euro. Non avere a cuore di preservare il patrimonio culturale della propria città equivale a tradire il senso di appartenenza alle proprie origini, disattendere il giuramento che viene recitato quando si assume la carica istituzionale di amministratore”.

Secondo l’ex consigliere comunale meloniana, l’arrivo di un privato andrà comunque nella direzione di un rilancio dell’intera area. “L’unica certezza è che grazie all’acquirente privato finalmente la Torre di Manfria sarà valorizzata come merita – conclude – diventando sede di diverse iniziative culturali e meta di turisti sperando che possa incrementarsi lo sviluppo economico della città ripartendo proprio dal turismo”.

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