Gela. “La Torre di Manfria e il suo contesto paesaggistico vanno tutelati. E’ assurdo che un luogo e un monumento così rilevanti e suggestivi vengano abbandonati all’incuria. Vengano svenduti come un bene qualunque. Gela si vergogni del modo in cui gestisce il proprio patrimonio culturale e ambientale. E di certo non basta puntare sul nuovo Museo del Mare”. Ci va giù duro Leandro Jannì, presidente regionale di Italia Nostra Sicilia, dopo aver saputo che la Torre di Manfria sia stata acquistata da un imprenditore bolognese.
Diversi anni fa la Torre di Manfria fu illuminata con fari a vapore di sodio per essere visibile di notte in tutta la sua maestosità, anche a decine di chilometri di distanza. L’illuminazione, però, fu oggetto di un’inesorabile azione vandalica. Da allora, la Torre di Manfria è abbandonata all’erosione, alle intemperie e sfregiata da ulteriori azioni vandaliche.
“Della Torre si è sempre parlato a Gela, ma istituzioni pubbliche e cittadini hanno fatto poco e niente, fino ad oggi, per tutelarla e valorizzarla insieme allo straordinario contesto paesaggistico dal quale si erge – scrive Iannì – E di fatto non ha portato ad alcun risultato l’iniziativa dell’attuale sindaco di Gela, Lucio Greco, lanciata ai cittadini poco prima della pandemia, finalizzata al versamento di una quota ibera in modo che ad acquistarla fosse il Comune. Davvero risibili le somme raccolte: 600 euro, mentre la somma auspicata era di almeno 200mila euro.
Adesso la Torre è nelle mani del nuovo proprietario che, a quanto pare, considerato il mediocre stato di conservazione del monumento, intenderebbe agire subito con un intervento di restauro. Noi di Italia Nostra ce lo auguriamo vivamente. Così come ci auguriamo vivamente una particolare attenzione e cura verso questo luogo e questo storico, pregevole manufatto architettonico anche da parte della Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali”.
la torre di manfria è un bene demaniale molto molto strano che al catasto risulti un proprietario forse del terreno circostante d’altronte il grande Totò ha venduto la fontana di Trevi
Dire VERGOGNA E’ UN COMPLIMENTO COME SI FA’ AD ESSERE AMMINISTRATI DA UN’AMMINISTRAZIONE INCOPETENTE .UN BENE COSI IMPORTANTE IN MANO A PRIVATI ?NON HANNO PIU’ NEMMENO IL PUDORE E TRASCINANO LA NOSTRA CITTA’ SEMPRE PIU’ IN BASSO,E POI CI LAMENTIAMO CHE GELA NON E’ INSERITA NEI GIRI DI VISITE TURISTICHE