Gela. Il sindaco Domenico Messinese è sceso in campo a tutela dei diritti sanitari negati ai cittadini. Lo ha fatto intervenendo a tutela del reparto di cura e prevenzione dei tumori al seno dopo la decisione del governo regionale di volere mantenere la “Breast unit”, appunto, a unità semplice e l’avvenuto ridimensionamento del reparto di Malattie infettive da parte dell’Asp di Caltanissetta. “Sull’incidenza di gravi patologie a Gela si è pronunciata persino l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) – accusa il primo cittadino – sarebbe un attentato ai diritti primari della nostra gente declassare l’Utin, la Breast unit e continuare a ridimensionare il reparto di Malattie infettive”. Il capo dell’amministrazione comunale mette in evidenza anche il peso politico che dovrebbe avere la città, espressione del presidente della regione e di due deputati. “Per il centro di senologia multidisciplinare – aggiunge Domenico Messinese – confidiamo nella richiesta di revisione presentata dall’Asp all’assessorato regionale alla Salute, mentre per l’Unità di terapia intensiva neonatale (Utin) non tollereremo ulteriori accomodamenti. La politica non può farsi indifferente ai movimenti associazionistici, agli utenti e agli operatori medici. E se questo accade in una città che esprime un Governatore e due deputati regionali, di cui uno, Giuseppe Arancio, proprio in Commissione Sanità all’Ars, abbiamo chiara la cifra dell’impotenza e del disinteresse umano, prima che istituzionale alla delicata questione”.