Gela. I finanzieri li hanno seguiti per diversi mesi, lo scorso anno. Sono certi che i cinque giovani sottoposti adesso a misure restrittive avessero avviato una costante attività di spaccio di sostanze stupefacenti, soprattutto marijuana e hashish. Solo uno è allo stato minorenne. Un altro indagato, infatti, ha da poco raggiunto la maggiore età. Le attenzioni degli inquirenti si sono concentrate proprio su quanto accadeva nella zona del centro storico. Sono stati monitorati giovani, coinvolti nel blitz, come Arnaldo Peritore e Cristofer Schembri, oltre ad un altro indagato, all’epoca ancora minorenne. L’inchiesta è stata condanna dai militari della guardia di finanza del gruppo locale, coordinati dai pm della procura e da quelli della minorile di Caltanissetta. Nei primi giorni della prossima settimana, i cinque indagati sottoposti a misura, due in carcere e tre ai domiciliari, saranno sentiti dal gip per gli interrogatori di garanzia. Gli investigatori hanno ricostruito consistenti profitti generati dallo spaccio e i giovani avrebbero fatto sfoggio del loro stile di vita, anche usando i social.
Nel recente passato, la zona del centro storico era già stata battuta dagli inquirenti come area di spaccio. Le strette vie facevano da copertura per la compravendita di droga. I familiari di alcuni attuali indagati finirono nel blitz “Supermarket”.